Sulla Madonna di Trevignano c'è il Dna di Gisella Cardia, svelato il mistero sul sangue e le tracce

Madonna di Trevignano, emergono i riscontri della super-perizia: il sangue analizzato appartiene a Gisella Cardia

Pubblicato:

Il sangue della Madonna di Trevignano appartiene alla sedicente veggente Gisella Cardia. Lo ha stabilito una perizia definitiva messa nero su bianco in un documento depositato in Procura dal professor Emiliano Giardina, genetista che ha anche lavorato al caso di Yara Gambirasio. La perizia è stata disposta nel corso dell’indagine che vede la signora Cardia indagata per truffa.

Madonna di Trevignano, il sangue è di Gisella Cardia

Il professore Giardina ha analizzato il materiale estrapolato dal volto della statuina ed è stato confrontato con il Dna della sedicente veggente siciliana che, dopo un viaggio a Medjugorje, ha portato la Madonnina, a detta sua miracolosa, a Trevignano, alle porte di Roma.

La donna è riuscita ad avere un seguito di pellegrini provenienti da varie zone d’Italia. Questi ritengono Cardia una sorta di santona in contatto con la Madonna. Di parere diverso gran parte dell’opinione pubblica. Ora il riscontro scientifico attraverso l’ultima super-perizia del prof Giardina: nessun sangue ‘miracoloso’.

Gisella Cardia e il maritoGetty Images
Gisella Cardia e il marito

Le indagini sono concluse. Il documento stilato dal genetista è molto corposo: ben 135 pagine. Le conclusioni, a detta dell’esperto, sono inequivocabili.

La perizia esamina sia la statuina sia il quadro con l’effigie di Cristo, sequestrato dai carabinieri lo scorso ottobre e già analizzato dai militari del Ris.

Super-perizia, le conclusioni del genetista

“Sono state condotte – scrive Giardina, come riportato dal Corriere della Sera – le analisi genetiche sui reperti oggetto dell’indagine sui campioni di riferimento degli indagati per effettuare le opportune comparazioni. Il sottoscritto ha inoltre sottoposto la statua raffigurante la Madonna e il quadro riproducente l’effigie di Cristo ad una tac con lo scopo di individuare la presenza di eventuali meccanismi artificiosi finalizzati alla fuoriuscita di liquidi”.

Il genetista ha aggiunto che le analisi sono state condotte sui “campioni denominati 24-894 (tamponatura presunta sostanza ematica sulla guancia destra della statua raffigurante la Madonna), 24495 (tamponatura presunta sostanza ematica sulla guancia sinistra della statua raffigurante la Madonna), 24896 (tamponatura presunta sostanza ematica sul volto del quadro riproducente Cristo) e 244197 (tamponatura presunta sostanza ematica sulla veste del quadro riproducente Cristo)  e hanno fornito esito positivo alla diagnosi genetica mediante test “Hexagon Hobti” confermando la natura ematica di origine umana dalle tracce“.

In tutti e quattro i casi menzionati si è scoperto che il Dna riscontrato è quello di Maria Giuseppa Scarpulla, ossia il nome all’anagrafe di Gisella Cardia.

La valutazione biostatistica dell’inclusione del profilo di Gianni Cardia, marito della donna, ha dato esito negativo, mentre le ulteriori analisi condotte sul cromosoma Y “hanno fornito profili negativi non utili a fini comparitivi”.

Sul cromosoma Y si era concentrata la difesa di Cardia, che aveva sostenuto la tesi del ritrovamento della traccia mista. Un dettaglio attraverso il quale i legali hanno tentato di far scagionare la loro assistita.

Anche su un terzo reperto è stato rinvenuto solo il Dna di Gisella e non quello del marito.

Infine, la tac effettuata con tomografo computerizzato a 128 strati sulla statua raffigurante la Madonna e sul quadro riproducente l’effigie di Cristo. In questo caso non è stata trovata  la presenza di meccanismi o artifici finalizzati alla fuoriuscita di liquidi in entrambi i reperti.

Luigi Avella non ha diffamato la veggente: procedimento archiviato

Nel frattempo è stato archiviato il procedimento contro Luigi Avella, uno dei fedeli che si è sentito preso in giro dalla signora Cardia. L’uomo era stato denunciato dal marito della santona per diffamazione per alcune sue esternazioni su Fb e in alcuni programmi tv.

La gip, lo scorso 13 giugno, ha ritenuto che quanto dichiarato da Avella rientra nell’esercizio del diritto di critica nei limiti della continenza del linguaggio.

madonna-di-trevignano-gisella-cardia-dna Getty Images