Il fondatore di Adalytics, Krzysztof Franaszek, ha condiviso un rapporto in cui si è scoperto che più di 70mila siti web condividono i dati di navigazione dei propri utenti con Twitter, attraverso l’utilizzo di uno strumento pubblicitario comunemente chiamato pixel. Tra i dati registrati ci sono l’indirizzo IP dell’utente, le informazioni relative agli strumenti di pagamento e l’attività sul sito web.
Dati degli utenti a rischio: i siti segnalati
Nel rapporto di Adalytics, ampiamente trattato dal Daily Mail, emergono i nomi di alcune delle aziende e dei siti che fanno uso di questo strumento per fare pubblicità su Twitter e che acquistano sistematicamente i dati degli utenti. Tra i nomi più altisonanti ci sono diverse Università degli Stati Uniti, Medici Senza Frontiere, l’FBI e Amazon. Ma non sono gli unici. Anche perché altri social network che offrono sistemi pubblicitari – come Meta, e quindi Facebook – hanno i propri pixel, ovvero sistemi di tracciamento simili.
In casi come quello di Twitter, recentemente comprato da Elon Musk, (che possiede anche Tesla e Space X), si potrebbe innescare un sostanzioso conflitto d’interessi che lascerebbe nelle mani di un singolo proprietario una mole di dati preziosi, anzi preziosissimi, in grado di compromettere il mercato di diversi settori.
Non a caso, il New York Times ha affermato che tra gli inserzionisti più preoccupati ci sarebbero proprio le case automobilistiche: “La General Motors ha sollevato dubbi sul fatto che i dati di Twitter sarebbero stati condivisi con la casa automobilistica di Elon Musk, Tesla”.
Come i tuoi dati vengono venduti, senza che te ne accorgi
Ma come avviene la vendita di dati? Il pixel è una stringa di codice invisibile inserita nella struttura dei siti web su cui navighiamo, e che permette il tracciamento degli utenti, raccogliendo dati di navigazione utili in un secondo momento agli inserzionisti. Questi ultimi acquistano gli spazi sui social network in cui mostrare le proprie pubblicità ad alcuni tipi di utenti, che possiedono determinate caratteristiche.
Le grandi offerte che spesso incrociamo navigando online, come quelle durante i Prime Day 2022 di Amazon, non sono casuali ma sono il frutto di queste compravendite e incroci di dati. Ciò che quindi potrebbe sembrare solo un ammasso enorme di numeri, sono in realtà i nostri dati, che vengono venduti ripetutamente senza che nessuno se ne accorga.