Extrasensory, una nuova serie, firmata Apple TV+, ripercorre le vicende misteriose che hanno avvolto il caso delle gemelle Pollock. Will Sharpe racconta la storia vera di una famiglia degli anni Cinquanta e svela dei particolari inquietanti attorno alla presunta reincarnazione di due sorelle, Joanna e Jacqueline, morte in un tragico incidente.
A professare il ritorno delle figlie è il padre, John Pollock. Teoria che verrebbe riconfermata un anno dopo quando la moglie dà alla luce due gemelle straordinariamente somiglianti alle sorelline morte. Ma vediamo quali sono gli elementi emersi e perché uno scienziato decide di studiarle attraversando diverse volte l’Oceano Atlantico.
Il caso delle gemelle Pollock: il padre parlava di reincarnazione
Il 7 maggio 1957, all’età di undici e sei anni, Joanna e Jacqueline muoiono in un incidente stradale. Vengono investite da un’auto impazzita alla cui guida c’è Marjorie Winn, una donna che si vuole suicidare e che si scopre essere sotto l’effetto di quantità considerevoli di Aspirina e Fenobarbital. A stupire è il racconto del padre John, che afferma di avere avuto una visione delle figlie in cielo e di sentire la loro presenza in casa.
Pollock si convince anche che la morte delle figliolette sia la punizione per aver chiesto a Dio una prova della reincarnazione e afferma che le sue figlie sarebbero rinate all’interno della stessa famiglia. La presunta conferma la otterrebbe un anno dopo, quando la moglie dà alla luce due gemelle, precisamente il 4 ottobre 1958.
Gillian e Jennifer, a detta del padre, hanno la stessa corporatura delle sorelle – una più snella e una più tozza – e dei segni particolari in comune, fra questi un neo e una cicatrice saltano particolarmente all’occhio. Nonostante siano gemelle omozigote, sembrano essere più simili alle sorelle morte che tra di loro. Tanto che Ian Stevenson, pioniere nella ricerca della reincarnazione, decide di indagare andando a trovare la famiglia diverse volte nel corso degli anni.
A supporto della tesi di reincarnazione delle gemelle Pollock ci sarebbe una serie di altri indizi a supporto. I genitori raccontano di aver sentito le bambine discutere dei dettagli dell’incidente delle sorelle al presente, come se lo stessero vivendo. Le bambine, inoltre, dicono di conoscere luoghi mai visti prima e pare vogliano giocare solo con i giocattoli appartenuti alle sorelle.
Anche alcuni comportamenti, secondo i signori Pollock, sarebbero simili a quelli adottati dalle figlie defunte. Gillian e Jennifer vengono descritte come due bambine unite, esattamente come le sorelle, e con molti interessi simili alle ragazzine scomparse. Si dice anche che abbiano la fobia delle auto e che siano molto attente durante l’attraversamento della strada. Secondo il parere di chi le conosce, questi sarebbero tutti segnali inequivocabili della vita dopo la morte professata dal padre.
I maltrattamenti in famiglia rivelati dopo la morte del padre
Fra le tesi contrarie ai misteri sulla reincarnazione delle gemelle Pollock c’è la convinzione che i genitori possano avere raccontato aneddoti delle figlie defunte influenzando i ricordi delle sorelle minori. Inoltre le testimonianze di alcuni parenti, avvenute dopo la morte di John e Florence Pollock, sembrano screditare la loro credibilità. In particolare, Joanna Pollock, loro nipote, racconta di un uomo “narcisista, che picchiava la moglie, le urlava di non metterlo in imbarazzo, la sgridava e la colpiva. Una volta credo di averla vista con un occhio nero”.
E ancora: “Mi chiamava nel suo studio per mostrarmi libri di autopsie e vittime di omicidi. E poi ha iniziato a toccarmi”. Joanna pensa che gli atteggiamenti violenti del nonno abbiano spinto la moglie a mentire, anche sul comportamento delle gemelle.
La versione di Jennifer Pollock, l’unica gemella ancora in vita, non è in linea con quella della nipote. “Non era un bugiardo, lo garantisco, credeva a quelle storie con tutto il suo cuore”. Inoltre dice di aver saputo dell’esistenza delle sorelle morte tragicamente solo durante l’adolescenza.