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TECNOLOGIA 04 APRILE 2022

Come le pubblicità sullo smartphone sanno tutto di te

Le pubblicità online sono diventate invasive al punto che ormai tutti noi spesso abbiamo la sensazione di essere seguiti. Ma… è davvero così? Scopriamolo insieme.

Innanzitutto, occorre sapere che i nostri movimenti sono letteralmente seguiti dai servizi di localizzazione delle varie app installate sul telefono. Alcune non hanno i cookie, ma utilizzano un numero ID unico del dispositivo trasmettendolo al creatore dell’app stessa. Per questo usando un’app e poi un’altra, possono comparire sull’ultima annunci personalizzati ad hoc dalla prima. L’ID del dispositivo viene associato ai vari account delle applicazioni, motivo per il quale la pubblicità diviene mirata verso l’ID. Ovviamente, gli annunci “incriminati” compaiono anche quando si utilizzano i medesimi account su pc e tablet.

Sui dispositivi Android, Apple e Windows c’è la possibilità di disabilitare o reimpostare l’ID dell’apparecchio; questo non impedisce la visualizzazione degli annunci ma riduce la quantità di personalizzazione. Non è tutto: anche gli assistenti vocali memorizzano le nostre richieste, per mostrare poi pubblicità personalizzate sui siti in cui si naviga. Niente paura: è possibile limitare la personalizzazione degli annunci, ad esempio negandola a Facebook e a Google, cancellando i cookies e disattivando/resettando l’ID pubblicitario dello smartphone.

In ogni caso, il tracciamento invasivo ha portato l’Unione Europea a mettere in atto la legge GDPR, con la finalità di obbligare siti e servizi online ad avvertire sull’uso di cookies e di pubblicità personalizzate.

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