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BUONO A SAPERSI 04 NOVEMBRE 2024

“Lei è sotto indagine”, ma è una truffa: attenzione all’e-mail

Stefania Cicirello

Stefania Cicirello

Editor e videomaker

Content writer, video editor e fotografa, ho conseguito un master in Digital & Social Media Marketing. Negli anni ho sviluppato competenze nella creazione di contenuti digitali, integrando creatività e abilità tecniche in diversi progetti online e adattando i contenuti alle diverse piattaforme.

Negli ultimi anni, la truffa delle e-mail che annunciano presunte indagini giudiziarie ha colpito numerosi utenti in tutto il mondo. Nonostante sia una frode già nota, questo inganno è recentemente tornato a circolare con maggiore frequenza. Si tratta di una minaccia online che sfrutta l’ansia e la paura di ricevere un avviso di convocazione da parte delle autorità per catturare l’attenzione delle vittime e indurle a compiere azioni dannose.

Questo tipo di phishing è particolarmente insidioso perché cerca di imitare le comunicazioni ufficiali della Polizia di Stato o di altre istituzioni, facendo leva su un linguaggio formale e su presunte accuse legali, per infondere un senso di urgenza. Chi cade in queste trappole rischia di trovarsi esposto a rischi per la propria sicurezza digitale e i propri dati personali.

Come funziona la truffa della finta indagine della Polizia

La truffa della finta indagine della Polizia è un esempio tipico di phishing avanzato, spesso conosciuto come truffa dell’ID Spoofing. In questo tipo di frode, i malintenzionati manipolano l’indirizzo del mittente dell’e-mail per far sembrare che provenga da un’organizzazione legittima, come la Polizia Postale o un’altra autorità giudiziaria. Gli utenti, vedendo nomi e loghi ufficiali nella comunicazione, sono portati a credere che si tratti di un avviso reale e si sentono obbligati ad aprire i link o i file allegati. Queste e-mail affermano che il destinatario è sotto indagine per un presunto reato e invitano a cliccare su un link per ottenere maggiori dettagli o presentare la propria difesa.

In molti casi, i truffatori includono anche dettagli sul tipo di reato che l’utente avrebbe commesso, come ad esempio crimini informatici o frodi finanziarie. Questa falsa accusa è formulata per far scattare una reazione emotiva immediata, inducendo la vittima a seguire le istruzioni indicate. Tuttavia, il clic sui link o l’apertura di eventuali allegati installa malware sul dispositivo della vittima, oppure reindirizza a siti web progettati per sottrarre dati personali, come password e informazioni bancarie.

Il meccanismo è sofisticato: una volta che il malware è stato scaricato, può spiare i movimenti online dell’utente, raccogliere dati sensibili o addirittura bloccare il dispositivo, richiedendo poi un riscatto per sbloccarlo. La vera pericolosità della truffa della finta indagine risiede quindi nella capacità di sembrare verosimile e nella possibilità di compromettere gravemente la sicurezza informatica degli utenti.

Come difendersi dalle e-mail di phishing e dai malware

Difendersi dalle truffe di phishing richiede una combinazione di buon senso e di misure preventive adeguate.

  • La prima regola è mantenere sempre la calma: se si riceve una finta convocazione giudiziaria, è importante non farsi prendere dal panico e verificare l’autenticità della comunicazione. In generale, le autorità non contattano i cittadini via e-mail per annunciare indagini in corso o per richiedere informazioni personali attraverso link o allegati. Pertanto, se ricevi un messaggio sospetto, evita di cliccare su link o di scaricare allegati. Controlla attentamente l’indirizzo e-mail del mittente: anche se potrebbe sembrare autentico a prima vista, spesso basta un’analisi più accurata per individuare anomalie.
  • Un’altra precauzione utile è quella di utilizzare software antivirus aggiornati, in grado di rilevare e bloccare eventuali minacce informatiche. Molti di questi programmi includono sistemi di protezione specifici contro il phishing e i malware, come firewall e filtri antispam, che impediscono a e-mail pericolose di arrivare nella casella di posta principale.
  • Inoltre, abilitare l’autenticazione a due fattori sui propri account è una misura di sicurezza aggiuntiva che limita le possibilità di accesso non autorizzato ai tuoi dati.
  • È inoltre consigliabile tenersi informati sulle nuove tipologie di truffe online. Le tecniche utilizzate dai cybercriminali sono in continua evoluzione, e la consapevolezza è il primo passo per difendersi.
  • Infine, nel caso in cui si sospetti di essere stati coinvolti in una truffa, è opportuno contattare la Polizia Postale o altri enti di sicurezza informatica per denunciare l’accaduto. In questo modo, non solo potrai ricevere assistenza su come proteggere i tuoi dati, ma contribuirai anche a rendere più difficile per i truffatori continuare a ingannare altre persone.

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