Il motto era ‘We Can Do It’ e a incarnarlo in un’iconografia divenuta iconica in tutto il mondo era una donna dai capelli raccolti e lo sguardo volitivo. La camicia blu, la fascia rossa coi pois bianchi tra i capelli e soprattutto il braccio flesso a indicare un misto di coraggio, sfida e forza di volontà hanno reso il manifesto di ‘Rosie the Riveter’ (ovvero “Rosie la Rivettatrice”) simbolo del femminismo americano dagli Anni Quaranta in poi. Ma chi era davvero la donna rappresentata sul cartellone?
Il successo globale di quell’immagine con il fumetto motivazionale portò molte donne a rivendicarne l’identità. Così, a partire dal secondo dopoguerra fioccarono Rosie in gran quantità. Ma il mistero su quella donna rimase tale per molto tempo e solamente in anni recenti è stata portata alla luce la vera identità dell’icona femminista. Oggi, infatti, quel volto ha un nome e un cognome.