Ritrovata la Ferrari Testarossa di Berger rubata nel 1995

Con l’aiuto della Casa di Maranello, le autorità hanno recuperato la Ferrari Testarossa di Berger rubata al pilota durante il Gran Premio di San Marino del 1995

Foto di Manuel Magarini

Manuel Magarini

Giornalista automotive

Classe 90, ha una laurea in Economia Aziendale, ma un unico amore: la scrittura. Da oltre dieci anni si occupa di motori, in ogni loro sfaccettatura.

Nel 1995, il Gran Premio di San Marino a Imola si tinse di giallo. Due bolidi, una Ferrari 512M Testarossa di colore rosso e una 355 B di tonalità grigia, dal valore complessivo di circa mezzo miliardo di lire, sparirono nel nulla dal garage dell’hotel dove soggiornavano i campioni di Formula 1 Gerhard Berger e Jean Alesi. L’episodio destò parecchio clamore perché avvenuto durante il Gran Premio di San Marino a Imola. La coppia di piloti, che al volante delle Ferrari finirono a podio, dietro a Damon Hill della Williams, si recò a denunciare l’accaduto. Un’operazione clamorosa, che per quasi trent’anni ha alimentato il mistero e la delusione dei due campioni.

Speranze mai abbandonate

Nonostante il tempo trascorso, Gerhard Berger ha continuato a sperare nel ritrovamento della sua amata Testarossa. La svolta è arrivata a gennaio 2024, quando il Cavallino Rampante ha segnalato alle autorità britanniche un’anomalia: una vettura simile a quella di Berger, in procinto di essere venduta a un acquirente americano, presentava caratteristiche sospette. Immediatamente, la Metropolitan Police di Londra ha avviato un’indagine serrata.

In collaborazione con la National Crime Agency, la Casa automobilistica e diverse autorità internazionali, gli investigatori hanno ricostruito la storia della macchina. Per arrivare all’obiettivo, si è reso necessario setacciare decenni di documenti, interrogare possibili testimoni e seguire delle piste che hanno condotto in diverse parti del mondo.

Appena rubata, la Testarossa (comunque non la più rara mai esistita) era stata spedita in Giappone e, quindi, rimpatriata nel Regno Unito verso la fine dello scorso anno. L’acquirente era un collezionista americano che aveva acquistato il veicolo da un broker britannico, sottoposto a interrogatorio. Le informazioni contrastanti fornite dall’uomo sulla provenienza dell’auto ha alimentato i sospetti degli acquirenti.

Da un controllo più approfondito è emerso che la Testarossa era stata messa all’asta online poco prima della segnalazione di Ferrari. Un pizzico di fortuna ha consentito agli investigatori di recuperare i dati dell’asta, comprensivi di foto e video. Il confronto tra le immagini dell’asta e quelle del 1995 ha dissipato ogni tipo di dubbio circa l’identità del mezzo.

In quattro giorni di estenuanti ricerche, la Testarossa di Berger è stata finalmente rintracciata e sequestrata. Un lavoro meticoloso valso gli apprezzamenti dell’ex pilota austriaco, felicissimo di ricevere la notizia. Così ha potuto finalmente riabbracciare la sua “vecchia amica” dopo un’odissea di quasi tre decenni, il lieto epilogo di una storia piena di clamorosi colpi di scena. Il compimento della missione permette di infliggere un duro colpo alla criminalità organizzata. Il furto delle supercar è, infatti, un fenomeno diffuso, che alimenta un mercato illegale dal valore di miliardi di euro.

Nel frattempo, rimane dispersa la 355 B di Jean Alesi. Il recente successo invita, però, a perseverare nell’operazione, con la speranza di restituirla al legittimo proprietario, prima o poi. Al momento non è partito nessun mandato di arresto, mentre le indagini vanno avanti alla ricerca di ulteriori risposte. La quotazione attuale della Testarossa è di 350.000 sterline, pari a oltre 400.000 euro. Il valore affettivo è, invece, incalcolabile: l’emozione visibile sul volto di Berger parla da sé.