Metà anni ’80. Finita l’era delle piccole coupé, i giovani e gli appassionati cercano qualche auto in grado di offrire piacere di guida, senza spendere troppo. Le Case rispondono: si prende una compatta di successo, si sceglie un motore non grande ma dalla potenza elevata, soprattutto in rapporto a peso e dimensioni, si condisce il tutto con allestimenti sportivi e vistosi: et voilà, il gioco è fatto. Benvenuti al confronto tra due icone dell’epoca: la Fiat Uno Turbo e la Renault 5 GT Turbo.
Entrambe hanno “colorato” il decennio di sfumature a quel punto inedite, specie nel comparto di veicoli rivolti alla massa, anziché il classico bolide di lusso appannaggio del ceto più benestante della popolazione. Al contrario dei giorni nostri, dove le idee vagliate dagli attori del settore tendono a omologarsi, i designer e gli ingegneri dell’epoca erano alquanto ispirati. Ecco perché crediamo sia giusto prestare il giusto tributo.
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L’interpretazione torinese
Le maggiori antagoniste nel nostro mercato, hanno nel nome una parola quasi magica in relazione a quei tempi, anche per l’impiego in Formula 1: Turbo. Dall’Italia, la Fiat Uno Turbo i.e., dotata del 1.301 derivato da quello della 2 posti X1/9, debutta nel 1985 come versione sportiva dell’auto più venduta nel nostro paese.
Grazie al turbocompressore IHI, i cavalli sono 105, la velocità raggiunge i 200 km/h, lo scatto da 0 a 100 km/h viene coperto di poco superiore agli 8 secondi, mentre per fermarsi ci pensano i quattro freni a disco, in seguito dotati del sistema antibloccaggio (Antiskid) simile all’attuale ABS, che desta qualche problemino. All’esterno spoiler, fendinebbia, minigonne laterali e un portellone in vetroresina dalla forma diversa dal solito.
E all’interno sedili e volante con le cuciture rosse come nelle sportive di alto blasone, e una strumentazione ricchissima, volendo anche in versione digitale. L’occhio è sempre lì, sul manometro della pressione del turbo: dopo un po’ di ritardo, la lancetta sale e il “fischio” dal motore corrisponde ad uno scatto felino.
La rivale d’oltralpe
Dall’altra parte delle Alpi, proprio il disegnatore della X1/9, Marcello Gandini, dà vita alla Supercinque, seconda generazione di quella Renault 5, divenuta un gran successo europeo. E in luogo della precedente Alpine Turbo, nasce nel 1985 la GT Turbo. Vale il discorso fatto in precedenza: le modifiche estetiche conferiscono alla vettura una grinta insolita, assente nella 5 “normale”: la versione principale, la seconda serie, sfoggia paraurti in tinta così come la calandra, il profilo sui parafanghi accentuati e le minigonne, che insieme ad alettoni e modanature varie, ai cerchi in lega e all’assetto ribassato rendono l’esemplare inconfondibile.
Il motore da 1.397 cc riceve presto un incremento di potenza da 115 e da 120 CV (205 km/h, da 0 a 100 km/h in 8 secondi), e il modello si rivela uno dei più diffusi in Italia per scatto, estetica sportiva, prezzo abbordabile e prestazioni. Le foto ci portano indietro nel tempo, immaginando una sfida tra le due velocissime compatte europee guidate dai giovani sportivi degli anni ’80, convincenti pure in termini di funzionalità. Senza le rinunce tipiche delle coupé, lo spazio interno e il bagagliaio restano, infatti, quelli delle versioni “normali”; ne risente tutt’al più il comfort, con qualche colpo alla schiena di troppo, dovuto alla rigidità dell’assetto. Ma ne vale la pena.