Il paesaggio automobilistico globale è in continua evoluzione, plasmato da innovazioni tecnologiche, sfide economiche e mutamenti nelle abitudini dei consumatori. In questo scenario dinamico, un recente studio ha portato alla luce un dato sorprendente, che ridefinisce la nostra comprensione del rapporto tra proprietari e veicoli: i possessori di auto a benzina tendono a mantenere il loro mezzo per circa 12 anni, mentre i proprietari di veicoli elettrici (EV) operano un cambio in media ogni 3 anni. Questa marcata differenza nei cicli di possesso è stata evidenziata da un rapporto di S&P Global, che indica un cambiamento significativo nelle tendenze di proprietà automobilistica.
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Le ragioni per le quali si tengono di più le termiche
Per quanto riguarda i veicoli a combustione interna, la statistica rivela una notevole fedeltà: il proprietario medio di un’auto a benzina negli Stati Uniti la tiene per circa 12,5 anni, un periodo che si estende a 13,6 anni per i veicoli ad uso personale. Questo lungo periodo di ritenzione può essere attribuito a diversi fattori. Le auto tradizionali sono ancora percepite come più affidabili per i viaggi a lungo raggio, forse perché i veicoli elettrici sono ancora considerati una novità e un’incognita per molti. Inoltre, in tempi di incertezza economica, come quelli che gli Stati Uniti hanno attraversato negli ultimi due decenni, mantenere un’auto a lungo termine può essere una scelta economicamente sensata. È una strategia che offre stabilità in un clima finanziario volatile.
Le differenze con le EV
La vera sorpresa, tuttavia, emerge osservando il turbinoso mercato dei veicoli elettrici. Il fatto che un’auto elettrica venga sostituita ogni tre anni è un dato considerevole. Comparativamente, ciò significa che un proprietario di veicolo alla spina cambierebbe auto quattro volte nel tempo in cui un guidatore di auto a benzina ne cambierebbe una sola. Questa frequenza solleva interrogativi, specialmente considerando il costo generalmente più elevato degli EV. Una spiegazione plausibile suggerisce che il prezzo più alto dei veicoli elettrici attragga una clientela più benestante, la quale gode già della libertà finanziaria di sostituire i veicoli più frequentemente. Questa dinamica potrebbe indicare che i primi adottanti degli EV sono spesso individui con maggiore capacità di spesa, pronti a investire nelle ultime novità.
Oltre alla demografia dei proprietari, il rapido sviluppo del mercato degli EV gioca un ruolo cruciale in questa accelerazione dei cicli di sostituzione. Nuovi modelli vengono lanciati costantemente, ognuno con miglioramenti significativi in termini di autonomia, prestazioni e tecnologia. Questo flusso incessante di innovazione rende un nuovo passaggio a un modello più recente ancora più attraente. Basti pensare ai progressi in affidabilità: studi condotti nel 2023 e nel 2024 hanno già mostrato miglioramenti significativi nell’affidabilità dei veicoli elettrici rispetto ai veicoli a benzina. Il desiderio di avere la tecnologia più all’avanguardia, unito a un’offerta in rapida espansione, sembra alimentare questo ciclo di sostituzione accelerato.
È importante collocare queste tendenze nel contesto più ampio dell’industria automobilistica. Negli ultimi anni, l’intero settore ha registrato un calo generale delle vendite di automobili, influenzato da fattori come l’aumento dei costi, le problematiche legate alla catena di approvvigionamento e l’inflazione. Nonostante queste sfide macroeconomiche, il fenomeno del rapido ricambio degli EV persiste e si intensifica.