Nell’arco dei prossimi anni la transizione elettrica rivoluzionerà la mobilità. Una mossa inevitabile, che andrà fatta per questioni ambientali. Il Pianeta ha dato innumerevoli segnali di malessere, perciò far finta di nulla significherebbe mettere in discussione il futuro delle prossime generazioni. In passato non eravamo al corrente della portata delle nostre azioni. Se è vero che la principale responsabilità ricade sulle spalle della politica, chiunque può, nei limiti delle sue possibilità, contribuire al cambiamento. Un messaggio importante arriva nel nostro Paese da un ex presidente del Consiglio, Matteo Renzi.
In precedenza esponente del PD, prima del passaggio a Italia Viva, il curriculum lo definisce, senza timore di smentita, uno dei volti principali in ambito istituzionale. Nonostante potrebbe permettersi i modelli più lussuosi in circolazione, il 49enne fiorentino predilige il green. È sufficiente prendere a riferimento le auto nel garage personale per comprendere quanto abbia a cuore il tema. Invece di ostentare “macchinoni” immessi sul mercato dai maggiori fornitori, predilige la discrezione e le basse emissioni.
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Leaf: piccola ed efficiente
I detrattori della svolta imputano alla classe politica europea di aver perso la bussola, preoccupati dell’impatto sull’occupazione. Con il bando dei motori diesel e benzina previsto nel 2035, la Commissione UE ha delineato una strada precisa. E le auto di Matteo Renzi attestano la radicata coscienza ecologica. Da padre di tre figli, desidera garantire loro un domani e le quattro ruote di proprietà ne sono un manifesto del pensiero. Ma, allora, cosa guida nella vita di tutti i giorni l’ex sindaco di Firenze?
Nel box trova spazio una Nissan Leaf. In passato, quando ancora tirava le redini dell’Amministrazione comunale, era stato coinvolto in un incidente. Niente di serio: solo qualche ammaccatura alla carrozzeria. La Casa del Sol Levante gli aveva consegnato l’esemplare quale omaggio per l’accordo sottoscritto tra la città toscana e il gruppo Renault-Nissan.
Stando alle ricostruzioni in rete, avrebbe conservato la Leaf fino ai giorni nostri. Portano la “firma” della Losanga altre auto di Renzi: la Fluence Z.E. e la Twizy, utilizzate nei viaggi istituzionali. Alla consegna, spiegò: “Il Comune di Firenze ha fra le sue priorità quella di diffondere la mobilità 100% elettrica in città entro il 2016. Essendo Renault il costruttore automobilistico più avanzato nell’ambito dello sviluppo dei veicoli elettrici, stiamo per siglare un protocollo d’intesa per poter collaborare nell’introduzione e promozione di questi veicoli nella nostra città”.
Una Toyota Prius plug-in hybrid in dono
Infine, la Toyota gli ha donato una Prius plug-in hybrid, a ribadire la “vocazione” ambientalista dell’ex segretario del Partito Democratico, ora al comando del partito Italia Viva. Le vetture di Renzi sono tutti dei regali fatti dalle aziende. Infatti, stando alle dichiarazioni dei redditi non ne possederebbe nessuna.
Per quanto riguarda la moglie, Agnese Landini, qualche anno fa era stata “pizzicata” al volante di una Volkswagen Sharan del 2009, un minivan pratico e spazioso. Dopodiché, nel 2015 era stata immortalata a bordo di una Tiguan 2.0 TDI del 2015, equipaggiata di motore diesel Euro 5, poi messo alla berlina nel famigerato scandalo Dieselgate che ha travolto il colosso di Wolfsburg.