Nasce SPx, la reinterpretazione elettrica del Peugeot 103

Sulle orme del mitico ciclomotore Peugeot 108 nasce il concept SPx: in versione elettrica, riprende lo spirito della storica due ruote degli anni Settanta

Foto di Manuel Magarini

Manuel Magarini

Giornalista automotive

Classe 90, ha una laurea in Economia Aziendale, ma un unico amore: la scrittura. Da oltre dieci anni si occupa di motori, in ogni loro sfaccettatura.

Immaginate la Francia del 1971. Un Paese scosso dalle proteste del maggio ’68, dove la società oscilla tra tradizione e rivoluzione. Le restrizioni si allentano, i media si liberano dalla censura e i giovani assumono un ruolo centrale. In questo contesto di cambiamento, vede la luce il ciclomotore Peugeot 103, omaggiato nel nuovo concept SPx.

Nuova vita al mito

Il 103 non costituiva un “banale” mezzo di trasporto: rappresentava un fenomeno sociale. Incarnava lo spirito di libertà e indipendenza su due ruote, affinché pure i ragazzi (e le ragazze) fossero in grado di andare ovunque. Con il suo design iconico, la sua semplicità e il suo prezzo accessibile, consentiva a chiunque di muoversi agevolmente, in assenza di vincoli. Era un’estensione della personalità, un modo per esprimere sé stessi. Da lì la nascita di un mito, il cui nome basta e avanza a suscitare dei piacevoli ricordi.

Accompagnato generazioni nel loro viaggio verso l’indipendenza, diventando un simbolo intramontabile di mobilità individuale, nel 2024 la Casa del Leone cerca di cavalcare i bei tempi andati, attraverso il progetto SPx, una reinterpretazione moderna della 103 in chiave elettrica. Il lavoro compiuto costituisce l’impegno del brand verso  l’adattabilità, e ha l’ambizione di plasmare il futuro dei trasporti individuali in un contesto di sfide sociali e ambientali.

L’iniziativa mira a costituire una sorte di ponte di collegamento tra passato, presente e futuro, tra tradizione e innovazione. Perché l’una non esclude automaticamente l’altra, e già diversi Costruttori hanno disposto dei revival. Senza uscire dai confini del gruppo Stellantis, nel recente periodo Opel ha preannunciato il comeback di Frontera, previsto nel 2024. Altrimenti esiste il caso Renault, pronta a riportare in auge la 5.

A tutela del Pianeta

Il telaio in alluminio e l’utilizzo di materiali riciclati del prototipo SPx costituiscono una specie di dichiarazione d’intenti: tra le fila dell’azienda francese desiderano tutelare il Pianeta. È un inno all’individualismo responsabilità, dove la mobilità personale si armonizza con le preoccupazioni attuali. Nel concreto, la SPx dimostra che la tecnologia è in grado di aiutare la collettività, preservando il desiderio di libertà di ciascuno. Il proposito è di concepire espressioni inedite di mezzo di trasporto, così da preservare, al tempo stesso, il piacere di guida e la modernità, da sempre caratterizzanti il brand.

Che abbia il propulsore termico del 1971 o elettrica del 2024, il ciclomotore Peugeot 103 continua a essere un emblema senza tempo. Il progetto SPx incarna l’idea che il piacere della mobilità individuale vada allineato alla coscienza generale. Le aspirazioni personali e le responsabilità della comunità non vanno necessariamente in contrasto, a patto di desiderarlo e di attivarsi con misure idonee.

“Il 103 incarna il culmine dell’evoluzione del ciclomotore – ha dichiarato Damien Basset, Direttore Design di Peugeot Motocycles -. Ogni aspetto, dalla sua progettazione al suo design, passando per la sua ergonomia, era centrato sulla sua funzionalità. Per molti, rappresentava la loro prima moto, la loro prima esperienza di libertà. Oggi, è diventato un oggetto culto. Domani, il nostro obiettivo è di concepire nuove espressioni della libertà, preservando allo stesso tempo il semplice piacere e la modernità caratteristici del nostro marchio”.