Opel Frontera, il ritorno del mitico SUV: oggi è elettrico

Opel ha confermato in veste ufficiale il ritorno dopo 15 lunghi anni dell’iconico SUV Frontera, a lungo campione di vendita: avrà il powertrain elettrico

Foto di Manuel Magarini

Manuel Magarini

Giornalista automotive

Classe 90, ha una laurea in Economia Aziendale, ma un unico amore: la scrittura. Da oltre dieci anni si occupa di motori, in ogni loro sfaccettatura.

Le voci si erano fatte via via sempre più insistenti. Adesso arriva la conferma definitiva: la Opel Frontera tornerà nel 2024. La Casa del Fulmine presenterà il SUV entro la fine dell’anno e fin dal principio sarà disponibile in versione elettrica. I presupposti di un successo assicurato sembrano esserci, in quanto combina passato e presente, tradizione e modernità. “Il nome ‘Frontera’ si adatta perfettamente al nostro nuovo entusiasmante SUV”, ha dichiarato Florian Huettl, CEO di Opel. “Avrà un carattere sicuro e si posizionerà proprio nel cuore del mercato”.

I punti di forza

Tra i punti di forza del modello in procinto di sbarcare nei concessionari figurano lo spazio e la versatilità, portate ai massimi livelli. Così facendo, le famiglie e le persone con un lifestyle dinamico avranno pane per i loro denti. Il prossimo ingresso in listino renderà onore e merito al prestigio del marchio, capace nel corso della sua storia di proporre vetture accattivanti a prezzi accessibili a una vasta platea di pubblico.

L’avvento della Opel Frontera si aggiungerà a quello preannunciato della Grandland. Quest’ultima passerà alla nuova generazione forte di un powertrain sempre a batteria, così da ribadire le elevate ambizioni dell’azienda di Russelsheim. Lo avevano detto i portavoce che il portafoglio prodotti sarebbe stato a tinte “green”, e le ambizioni si trasformano in azioni concrete. Ciascun veicolo della famiglia Opel avrà almeno una tipologia full electric. Nel listino delle BEV figurano al momento la Corsa, la Mokka Electric, la Astra, la Astra Sports Tourer e il quadriciclo Rocks-e.

Nel caso della minicar parliamo di un’operazione di rebadging, sicché prende in prestito le caratteristiche tecniche della cugina Citroen Ami. Il successo della francesina ha, peraltro, indotto Stellantis ad annunciare una variante Fiat, la Topolino, da poco lanciata nella configurazione aperta Dolcevita. Gli innesti dei monovolume Opel Combo e Zafira Electric dipanano i dubbi circa le velleità del marchio tedesco.

Inoltre, non manca una bella infornata di mezzi commerciali al 100% elettrici, tra cui i nuovi Combo (qui il listino della e-Life), Vivaro e Movano. Consapevole del vasto interesse intorno al progetto, Opel ha solo comunicato la denominazione e la carrozzeria della Frontera. Per saperne di più in proposito, toccherà attendere le prossime settimane, quando l’alone di mistero che avvolge la new entry comincerà a dissiparsi.

La storia

Dalle origini, l’Opel Frontera è stata una proposta robusta ed eclettica, in grado di affrontare ogni tipo di terreno. Al debutto, nel 1991, aveva due versioni: 3 porte e 5 porte. Entrambe offrivano un passo lungo e un telaio separato, a garanzia di una guida stabile e confortevole in qualsiasi condizione. Il propulsore diesel da 2.3 litri era il preferito dalla clientela; tuttavia, era disponibile pure l’unità benzina 2.2 L.

Il secondo atto sancito nel 1998 portò in dote un design più moderno e aggressivo, quindi nel 2004 si celebrò il terzo capitolo. Allora il telaio e la trazione integrale furono ottimizzati, in modo da garantire performance impeccabili su qualunque sentiero. Con l’aumento di SUV più compatti e parchi nei consumi, i piani alti disposero lo stop alla produzione nel 2009 dopo oltre 750.000 immatricolazioni. Ma ora la storia continua…