Nel 2024 la prima moto cinese nelle gare di Supersport

SRK 800, la QJ Motor che farà il mondiale Supersport.

Foto di Alex Ricci

Alex Ricci

Divulgatore di motociclismo

Romagnolo classe 1979, scrittore, reporter, divulgatore appassionato di moto, storia, geografia, letteratura, musica. Adora Junger, Kapuściński, Sting e i Depeche Mode.

Il 2024 deve ancora cominciare e porta già in dono un record storico. Sarà la prima stagione del mondiale supersport con una moto cinese in gara. Dopo anni di lavoro, la Cina, rappresentata da QJ Motor, ha deciso di competere a livello mondiale tra i grandi e sfidare le marche storiche che da anni monopolizzano il campionato delle derivate di serie. Di serie è anche il modello che è stato iscritto alla categoria e si chiama SRK 800 RR e l’abbiamo visto in azione il 5 e 6 dicembre sul tracciato barese del Levante Circuit, affidato alla struttura italiana e navigata come il team Puccetti e ad un veterano del mondiali come Raffaele De Rosa.

Con un propulsore quattro cilindri da 95 Cv di potenza, l’SRK può partecipare al WorldSSP grazie alla compensazione concessa dal regolamento. La cinese infatti manca di una cinquantina di cavalli rispetto alle tre cilindri di pari cubatura. Questo gap si è evidenziato in pista e anche se si trattava di un test e della prima presa di contatto da parte della squadra e del pilota con il nuovo mezzo, è chiaro quanto lavoro ci sia ancora da fare. Una condizione normale per un concorrente nuovo che si affaccia ad un campionato mondiale, da anni dominano dalle maggiori case costruttrici del mondo.

A QJ Motor non manca certamente la forza economica per arrivare, col tempo, ad una moto competitiva, ma serve piuttosto tutta l’esperienza per svilupparla e gestirla in un campionato mondiale così difficile. A porre rimedio in questa prima fase storica ci penserà il team che ha già conquistato dei titoli iridati, ma al quale servirà altro tempo per tirare fuori il meglio da questo progetto.

Le impressioni sono buone e anche se a prima vista la moto non trasmette quel carisma a cui siamo abituati quando ci avviciniamo ad una moto da corsa e manca di quei dettagli tecnici che ne fanno una supersport a tutti gli effetti, detiene la base su cui intervenire per migliorare in ogni area. Le sospensioni sono Öhlins come nella maggior parte delle moto di questa classe e in combinazione con i pneumatici Pirelli, si accede ad un archivio di dati infinito a cui fare riferimento già da subito. Stesso discorso valido per l’impianto frenante Brembo che oltre a non aver bisogno di presentazioni, vanta un vastissimo storico di collaudi. Il tutto servirà ai meccanici per partire e mettere a proprio agio il pilota che dovrà poi fornire indicazioni su motore e regolazioni.

Non esistono ancora tempi ufficiali e il tracciato pugliese, che in dicembre permette un riscontro accettabile grazie a un clima più mite in cui si toccano i 16°C, è breve e non dispone di un consistente rettilineo. Rispetto alle prestazioni di Gabriele Giannini e Lorenzo Dalla Porta, l’SRK è stata più lenta di oltre tre secondi, completando i 1.577 metri del tracciato in 0:49.5, ma è corretto sottolineare che si è confrontata con due delle più performanti macchine del mondiale e che la missione del team non era la sfida a cronometro.

La sensazione è che sia iniziato un nuovo capitolo della storia del motociclismo e che avrà la Cina come alternativa alle classiche scuole costruttive. Il primo importante passo di un cammino crescente e iniziato per durare. Non ci sono dichiarazioni a cui far riferimento tranne la consapevolezza di quanto impegno servirà per raggiungere gli obbiettivi, ma è certo che se si tratta di mettersi al lavoro, cinesi e italiani non sono secondi a nessuno.