Negli anni abbiamo sentito spesso parlare della volontà degli italiani di eliminare il bollo, tanto odiata tassa sul possesso di un veicolo, e del superbollo.
Se per il primo al momento non c’è speranza, nonostante tanti lo avevano promesso, per il secondo pare che entro l’estate potremmo vedere dei cambiamenti. O almeno, è quello che alcuni esponenti del Governo hanno dichiarato nelle ultime ore.
Il superbollo è una tassa che, secondo fonti del Ministero dell’Economia, garantisce in media un gettito di soli 113 milioni di euro all’anno; motivo per cui proprio il Parlamento ha annotato il superbollo come uno dei micro-prelievi, che generano entrate tributarie di poco rilievo e che può essere eliminato.
Che cos’è il superbollo
Si tratta di un’addizionale rispetto al bollo, introdotta nel 2011 dal Governo Berlusconi per tutti coloro che possiedono vetture con una potenza che supera i 225 kW (306 CV). L’anno successivo il Governo Monti ha addirittura abbassato la soglia a 185 kW (252 CV) e raddoppiato l’importo da pagare, da 10 a 20 euro per ogni kW sopra il limite previsto.
Inizialmente gli automobilisti per legge pagano 20 euro per ogni kW sopra i 185, che dopo 5 anni diventano 12, dopo 10 anni dall’immatricolazione calano a 6 euro, a 3 euro dopo 15 anni e a zero dopo 20 anni. Sono previste esenzioni e riduzioni anche nel caso del superbollo (come avviene già per il normale bollo auto).
I soldi che entrano nelle casse grazie al superbollo sono pochi, e questa tassa pone dei grossi limiti, primo su tutti verso il mercato delle auto sportive, che garantirebbe buoni introiti allo Stato (grazie a IVA, IPT, bollo, accise sui carburanti e IVA sulla manutenzione). Negli anni quindi, avendo limitato gli acquisti di vetture sportive e potenti, ha tolto molto più di ciò che ha dato. Per questo motivo sarebbe il caso di eliminarlo.
Stop al superbollo
Maurizio Leo, viceministro dell’Economia, ha parlato per la prima volta quest’anno della cancellazione del superbollo. Il deputato di Fratelli d’Italia Andrea De Bertoldi ha confermato le intenzioni dell’Esecutivo al quotidiano Il Messaggero: “L’abolizione del superbollo potrebbe essere inserita nella legge delega tramite emendamento, oppure rientrare nell’elenco dei micro-tributi che la stessa delega si propone di eliminare”.
Al momento la legge delega è in discussione alla Camera e potrebbe essere approvata prima dell’estate, seguirebbe poi la fase attuativa. E quindi, il Governo Meloni pare voglia davvero eliminare tutti i cosiddetti micro-prelievi introdotti negli anni, che generano davvero entrate minime, ma che pesano comunque sulle tasche degli italiani, limitando anche gli acquisti di auto sportive (nel caso del superbollo) e entrate ingenti.
Insieme al superbollo, ci sono molti altri tributi che andrebbero eliminati per lo stesso principio, come la tassa sugli esami dell’Università e quella sulla laurea, ma anche la tassa sugli intrattenimenti, quella per l’iscrizione a scuola e per gli esami di idoneità, maturità e rilascio dei diplomi e ancora la tassa per il pubblico insegnamento.
Ernesto Maria Ruffini, direttore dell’Agenzia delle Entrate, ha dichiarato che dall’abolizione dei micro-tributi il fisco perderebbe un gettito di circa 250 milioni di euro e quasi la metà sarebbero legati al superbollo, una cifra senza dubbio sostenibile per lo Stato. Non ci resta che attendere gli sviluppi.