Pop-Cycle, la prima bicicletta che si restringe

In campagna crowdfunding su Indiegogo arriva una bicicletta che è possibile compattare in maniera semplice e veloce grazie a un meccanismo a scorrimento

Foto di Riccardo Asta

Riccardo Asta

Giornalista smart mobility

Nato a Genova nel 1985, laureato in architettura ma con una formazione multidisciplinare. Da anni collabora con riviste specializzate trattando temi legati alla mobilità sostenibile e al mondo bici, occupandosi in particolare del segmento e-bike e di tutte le novità che lo riguardano

Le biciclette pieghevoli sono una tipologia di bici piuttosto particolare. La loro possibilità di diventare all’occorrenza compatte potrebbe invogliare all’acquisto anche chi non ha realmente bisogno di questa caratteristica. Inutile dire che potrebbe essere un’idea di cui pentirsi: se possibile sarebbe sempre meglio optare per telai continui che offrono maggiori vantaggi e semplicità d’uso.

Piegare una folding bike è infatti quasi sempre una scocciatura, non è un’operazione veloce, ci si può sporcare i pantaloni, i cavi si incastrano e anche la portabilità spesso ne risente: afferrarla e sollevarla può non essere facile come sembra, a volte mancano i punti di presa e il peso si concentra in uno spazio più ridotto.

Ci sono aziende però, come l’inglese Brompton, che producono modelli molto ben fatti e affidabili, ma neanche loro sono da preferire a quelli a telaio continuo. Il meccanismo di piegatura apporta peso e ingegnerizzazione, due aspetti che dobbiamo tenere presente più della comodità che immaginiamo caratterizzi questa proprietà. La cosa strana infatti è che nella maggior parte delle situazioni non serve piegare la bici: a meno che non dobbiamo metterla spesso dentro un portabagagli, un armadietto, o un angolo della nostra abitazione, la piegatura è quasi sempre superflua e infatti alla lunga non viene usata.

La bici per sua natura si estende in lungo e sarebbe più utile cercare di ridurre gli ingombri che la costringono a occupare maggiore spazio in larghezza, quindi manubrio e pedali. Da riflessioni simili nascono prodotti come Pop-Cycle, una bici “diversamente pieghevole” che punta sulla semplicità dei suoi meccanismi di chiusura.

Le dimensioni di Pop-Cycle
Fonte: Indiegogo
Pop-Cycle occupa quasi metà dello spazio una volta chiusa

Come funziona Pop-Cycle

Pop-Cycle è una bici pieghevole un po’ differente dal solito, si potrebbe definire una bici compattabile nonostante abbia alcune parti che sfruttano degli snodi. Risulta concettualmente diversa dalle colleghe foldable essendo pensata per far convergere verso il centro tutte le sue parti, senza che la disposizione reciproca degli elementi venga alterata. 

Si compatta in soli quattro secondi e sfrutta per il telaio un meccanismo scorrevole che avvicina la ruota posteriore a quella anteriore, un sistema che raramente viene applicato. Ma non finisce qui: il manubrio si abbassa, le due manopole si piegano di novanta gradi, i pedali si chiudono su stessi et voilà… la bici finisce per occupare metà dello spazio. In altezza passiamo da 115 a 80 cm, mentre in larghezza da 145 a 99 cm, non male!

C’è poi un altro aspetto interessante in Pop-Cycle che non riguarda le dimensioni e a cui pochi produttori pensano. Le ruote da 16 pollici, come quelle montate su questa bici, possono risultare scomode per vari motivi, principalmente perché costringono il ciclista a muovere freneticamente le gambe per fargli raggiungere una velocità media di soli 20 km/h. 

I progettisti di Pop-Cycle hanno invece creato un sistema che consente alle ruote di girare a quasi il doppio della frequenza a parità di pedalata, facendo così raggiungere una velocità media di 30 km/h come le ruote da 20 pollici. Sembra banale, ma è invece una caratteristica che potrebbe davvero fare la differenza per chi guida.

Come averla 

Pop-Cycle è più di una bici pieghevole, è un progetto pensato per ottimizzare le funzioni del veicolo nello spazio e, perché no, anche nel tempo. Grazie all’ingegnoso meccanismo a scorrimento è possibile adattare la bici a diverse tipologie di persone, tra cui ovviamente anche i bambini. Con un unico acquisto possiamo coprire più anni della vita ciclistica di nostro figlio, almeno fino al giorno in cui non è abbastanza grande da costringerci a comprare una bicicletta nuova.

Questa versatilità d’uso combinata con l’innovativa tecnologia di rotazione potrebbe ribaltare l’idea che abbiamo delle ruote a 16 pollici, rendendole competitive (almeno in città) con quelle di diametri maggiori. Ne gioverebbero sia gli utenti che il traffico poiché si ridurrebbero le dimensioni per gli spazi di parcheggio  e stoccaggio bici sia pubblici che privati.

Attualmente Pop-Cycle è in campagna su Indiegogo e viene offerta in due opzioni di acquisto con risparmi fino al 13%: non è certo un signor sconto, ma come vedremo la bici costa relativamente poco. 802 euro è il prezzo per un solo veicolo, 1.566 euro quello per una coppia di Pop-Cycle. La campagna ha finora raggiunto più di 96.000 euro grazie a 248 sostenitori e le consegne delle bici sono previste per novembre 2023.