Anna Wintour lascia Vogue America dopo 37 anni, l'annuncio a sorpresa della giornalista in riunione
Anna Wintour lascia la guida di Vogue dopo 37 anni: chi è la giornalista che ha rivoluzionato la moda e trasformato la rivista in un’icona globale
Anna Wintour lascia la direzione di Vogue dopo 37 anni. A capo del magazine dal 1988, il suo nome è legato alla trasformazione della rivista in un’icona mondiale della moda. Dopo una carriera che include diversi ruoli chiave, e le numerose copertine storiche che hanno fatto discutere, Wintour resterà comunque in Condé Nast come responsabile globale dei contenuti.
L’addio di Anna Wintour
Dopo quasi quarant’anni al timone Anna Wintour ha deciso di fare un passo indietro dalla guida del magazine Vogue. L’annuncio, dato allo staff giovedì 26 giugno, è stato confermato da Condé Nast, casa editrice della rivista.
Wintour non abbandonerà del tutto il gruppo editoriale, continuando a ricoprire le cariche di chief content officer globale e direttrice editoriale internazionale di Vogue.
IPA
Anna Wintour
Al suo posto verrà introdotta una nuova figura, incaricata di portare avanti la visione della rivista più iconica nel mondo della moda.
L’eredità che lascia a Vogue
L’uscita di Anna Wintour segna la fine di un’epoca. Alla guida di Vogue ha impresso una svolta radicale, risollevando la rivista da un periodo di staticità e rendendola un potente motore capace di lanciare o affossare stilisti e tendenze.
Fin dal suo esordio nel novembre 1988 ha dimostrato di voler rompere gli schemi. Le sue cover, spesso controcorrente, hanno evitato convenzioni e privilegiato volti nuovi o scelte audaci: non più servizi fotografici rigidi in studio, ma ambientazioni spontanee e dinamiche.
Emblematico, fra i tanti, anche il numero del 1992 con Richard Gere e Cindy Crawford in copertina, che segnò l’ingresso di un uomo sulla copertina della rivista per la prima volta nella sua lunga storia.
Cosa farà adesso
Pur essendo principalmente identificata con Vogue, Anna Wintour ha assunto dal 2020 un ruolo ancora più ampio, diventando chief content officer di Condé Nast e coordinando l’intera produzione editoriale globale del gruppo, che include testate come GQ, Vanity Fair, Wired, Bon Appétit, AD e Condé Nast Traveler.
Il suo recente passo indietro dalla direzione di Vogue US non rappresenta quindi un pensionamento, quanto un tassello in una più vasta riorganizzazione internazionale della casa editrice.
La transizione segna comunque un momento storico per la rivista americana, aprendo uno spazio ambito per una nuova leadership editoriale e per un possibile cambio di rotta creativo.
Un segnale di rinnovamento in linea anche con la nomina, nel 2023, di Chioma Nnadi alla guida di British Vogue, la prima donna di colore a ricoprire quel ruolo, subentrando a Edward Enninful.
