Cos'è la tempesta solare che ha colpito la Terra e quali sono i rischi dell'evento geomagnetico

Una rara tempesta solare ha colpito la Terra tra il 28 e il 29 maggio: possibili rischi per satelliti, radio, gps e aurore a latitudini insolite

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Una tempesta solare anomala ha colpito la Terra tra il 28 e il 29 maggio. Diversamente dagli eventi classici legati a espulsioni di massa coronale, questa perturbazione è stata generata da un flusso di vento solare ad alta velocità proveniente da un vasto buco coronale. L’evento geomagnetico, classificato come G3, è ancora in corso e sotto osservazione da parte degli esperti.

Una tempesta solare fuori dagli schemi

Come spiega Ansa, a differenza delle tempeste più comuni, originate da espulsioni di massa coronale (Cme), questa ha avuto origine da un buco coronale, cioè un’area della corona solare in cui il campo magnetico si apre verso lo spazio, permettendo la fuoriuscita di particelle ad altissima velocità.

Il fenomeno è stato rilevato nella notte tra il 28 e il 29 maggio dal Centro di previsione meteorologica spaziale della Noaa, che ha classificato l’evento come G3 (su una scala da G1 a G5).

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Secondo Mirko Piersanti, docente all’Università dell’Aquila, è una situazione “anomala”, perché più tipica dei periodi di bassa attività solare, mentre il Sole si trova oggi nel picco del suo ciclo undecennale.

I possibili effetti sulla Terra e sulle tecnologie

Secondo gli esperti, le tempeste geomagnetiche di intensità G3 possono avere diversi effetti collaterali: disturbi alle comunicazioni radio ad alta frequenza, problemi ai sistemi GPS e alle traiettorie dei satelliti in orbita bassa. Anche se non si segnalano danni, l’evento resta sotto monitoraggio.

Un altro fenomeno collegato è la comparsa di aurore boreali, che in simili condizioni possono manifestarsi anche a latitudini insolitamente basse, come l’Europa settentrionale.

Tuttavia, sottolineano gli esperti, lo “spettacolo” potrebbe rivelarsi meno intenso rispetto a quanto avvenuto nel 2023.

Cosa dicono gli scienziati: un’occasione per studiare il Sole

Per la comunità scientifica, questa tempesta solare rappresenta un’occasione unica per raccogliere dati preziosi sul comportamento del vento solare e sulla dinamica dei buchi coronali. “È una cosa buona per la ricerca, ma meno per le tecnologie”, ha commentato ancora Piersanti.

Il buco coronale responsabile si estende in diagonale sul disco solare, dall’emisfero nord a quello sud, e continuerà a influenzare la Terra finché resterà orientato verso di noi.

Anche Mauro Messerotti, docente di meteorologia spaziale all’Università di Trieste, ha confermato che “il campo geomagnetico terrestre è ancora disturbato”, a causa di uno “scontro” tra flussi di vento solare di diversa velocità nello spazio interplanetario.

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