Delitto di Cogne, cosa fa oggi Anna Maria Franzoni: la nuova vita lontana dai riflettori
Samuele Lorenzi fu ucciso con 17 colpi vibrati sulla sua testa. Per il delitto fu condannata la madre Anna Maria Franzoni: cosa fa oggi la donna
Dal delitto di Cogne sono passati 23 anni. Era il 30 gennaio 2002 quando il piccolo Samuele Lorenzi, 3 anni, fu ucciso con 17 colpi vibrati sulla sua testa nella sua casa della frazione Montroz. I giudici condannarono la madre Anna Maria Franzoni che lasciò il carcere nel 2018. Oggi la donna, insieme al marito Stefano Lorenzi e ai figli Davide e Gioele, gestisce un agriturismo a Monteacuto Vallese, una frazione di San Benedetto Val di Sambro in provincia di Bologna.
Cosa fa oggi Anna Maria Franzoni
Anna Maria Franzoni oggi ha 54 anni. Dopo aver scontato circa 11 anni di reclusione per l’omicidio del figlio Samuele Lorenzi, morto nella casa della frazione Montroz di Cogne, in Valle d’Aosta, è tornata in libertà nel 2018. La notizia della sua scarcerazione divenne di dominio pubblico un anno dopo, nel 2019.
Nata a San Benedetto Val di Sambro, nel Bolognese, oggi ha fatto ritorno tra i colli emiliani che le hanno dato i natali per gestire un agriturismo insieme la marito Stefano Lorenzi. Lo riporta Il Gazzettino.
ANSA
Le prime immagini del ritorno in libertà furono pubblicate il 10 aprile 2019 dal settimanale Oggi. La donna fu immortalata a Monteacuto Vallese, frazione di San Benedetto Val di Sambro, mentre si recava al supermercato per fare acquisti in occasione della Pasqua.
Poco prima aveva vissuto Ripoli Santa Cristina – sempre nel Bolognese – per trascorrervi gli anni degli arresti domiciliari dal 2014 al 2018.
Il delitto di Samuele Lorenzi a Cogne
Il delitto di Cogne è un fatto di cronaca nera che ancora oggi occupa la memoria collettiva nazionale. La mattina del 30 gennaio 2002 Samuele Lorenzi, 3 anni, fu ucciso nella camera matrimoniale dei genitori Anna Maria Franzoni e Stefano Lorenzi con ferocia. L’assassino lo colpì ripetutamente sulla testa con un oggetto contundente, ma l’arma del delitto non fu mai ritrovata.
Il caso ha ancora oggi un forte impatto mediatico. Particolare fu l’intervento dei Ris di Parma, che per ricostruire l’omicidio si basarono sulla traiettoria delle tracce di sangue utilizzando il sistema Bpa, ovvero Blood Pattern Analysis. Era la prima volta in Italia.
Secondo i rilievi Samuele fu raggiunto da 17 colpi. Anna Maria Franzoni raccontò che qualcuno si sarebbe introdotto in casa mentre Samuele era solo, nel momento in cui lei accompagnava il figlio Davide alla fermata dell’autobus che lo avrebbe portato a scuola. Gli inquirenti, invece, stabilirono che Samuele fu ucciso quando la donna era già rientrata in casa. Il marito Stefano, invece, si trovava a Biella per lavoro.
Dopo i primi sospetti sui vicini, mossi soprattutto dai Lorenzi, gli investigatori concentrarono le attenzioni su Anna Maria Franzoni.
Il processo e la condanna
Anna Maria Franzoni fu condannata in primo grado a 30 anni di reclusione nel 2004 per omicidio volontario aggravato. Nel 2007 la pena fu ridotta a 16 anni in Appello, sentenza poi confermata nel 2008 in Cassazione.
Dopo 6 anni di carcere, grazie all’indulto e alla buona condotta, nel 2014 per la donna fu disposta la detenzione domiciliare che trascorse a Ripoli Santa Cristina fino al 2018, quando finì di scontare la pena e tornò a Monteacuto Vallese da donna libera. Per il delitto del figlio Samuele si è sempre detta innocente.
