Guidonia Montecelio, colpo in villa con aggressione: due arrestati, uno è un 15enne
Due cittadini cileni arrestati a Guidonia Montecelio per rapina aggravata: tentato furto sventato grazie a videosorveglianza e pronto intervento.
Due cittadini cileni sono stati arrestati per rapina aggravata in concorso a Guidonia Montecelio il 12 settembre, dopo essere stati sorpresi durante un tentativo di furto in abitazione. L’intervento tempestivo delle forze dell’ordine è stato reso possibile dalla segnalazione della proprietaria, che ha notato l’intrusione grazie al sistema di videosorveglianza. I due, di 22 anni e 15 anni, sono stati fermati mentre cercavano di fuggire, dopo aver aggredito il padre della vittima. Secondo quanto si legge sul sito della Polizia di Stato, la refurtiva è stata recuperata e restituita, mentre per i due indagati sono state disposte misure cautelari.
L’intervento delle forze dell’ordine: la ricostruzione dei fatti
Stando alle informazioni pubblicate sul sito della Polizia di Stato, la vicenda ha avuto luogo nella mattinata del 12 settembre nel Comune di Guidonia Montecelio. Tutto è iniziato quando una cittadina, grazie al sistema anti-intrusione e al circuito di videosorveglianza installati presso la propria abitazione, ha rilevato un furto in corso. La donna, accortasi della presenza di estranei nella sua casa, ha immediatamente allertato una pattuglia delle forze dell’ordine che si trovava in transito nella zona.
L’arresto in flagranza e il tentativo di fuga
Il rapido intervento congiunto dei Carabinieri della Tenenza di Guidonia Montecelio e degli agenti del Commissariato di P.S. di Tivoli ha permesso di sorprendere i due sospetti proprio mentre stavano cercando di allontanarsi dal luogo del reato. I due, cittadini cileni rispettivamente di 22 anni e 15 anni, sono stati bloccati nonostante abbiano opposto una resistenza attiva e abbiano aggredito fisicamente il padre della proprietaria dell’abitazione. Gli operatori sono riusciti a immobilizzarli e a procedere con l’arresto in flagranza di reato.
La perquisizione e il recupero della refurtiva
Durante la perquisizione personale, gli agenti hanno trovato, nascosti negli zaini dei due fermati, diversi oggetti risultati essere provento di furto. Tra questi figuravano monili in oro, gioielli, un salvadanaio, la somma contante di circa 600 euro e un kit per acconciatura professionale. Inoltre, è stata rinvenuta una chiave dell’abitazione, probabilmente sottratta in precedenza dall’autovettura della vittima, dettaglio che avrebbe facilitato l’accesso illecito all’interno dell’immobile.
Le misure cautelari: domiciliari e permanenza in casa
Al termine delle formalità di rito, il maggiorenne è stato trasferito presso la Casa Circondariale di Roma Rebibbia, su disposizione del Pubblico Ministero della Procura di Tivoli. Il minore, invece, è stato accompagnato presso il Centro di Prima Accoglienza di Roma, in via V. Agnelli, come disposto dalla Procura dei Minorenni. All’esito dell’udienza di convalida, l’Autorità Giudiziaria ha stabilito per il maggiorenne la misura cautelare degli arresti domiciliari con applicazione del braccialetto elettronico, mentre per il minore è stata disposta la permanenza in casa.
IPA
Il presente articolo è stato redatto con l’ausilio di sistemi di intelligenza artificiale e con una successiva verifica e valutazione umana.