I neofascisti volevano uccidere Stefania Pezzopane e Nazario Pagano, solidarietà dal mondo della politica
Stefania Pezzopane (Pd) e Nazario Pagano (FI) erano finiti sulla "lista rossa" di un gruppo neofascista con ambizioni rivoluzionarie. Pioggia di solidarietà bipartisan
Una cellula neofascista abruzzese legata ad Avanguardia ordinovista progettava attentati contro 14 politici italiani, ritenuti “bersagli facili” perché privi di scorta. Tra i nomi figurano Stefania Pezzopane del Pd e Nazario Pagano di FI, indicati esplicitamente nella cosiddetta “lista rossa”. La Corte d’Assise di Chieti ha condannato 10 imputati a un totale di oltre 75 anni di carcere, riconoscendo la pericolosità concreta del gruppo.
- Pezzopane e Pagano nel mirino dei neofascisti
- Il commento di Stefania Pezzopane
- Solidarietà bipartisan
Pezzopane e Pagano nel mirino dei neofascisti
Stefania Pezzopane era stata scelta perché fra i politici abruzzesi più noti a livello nazionale, mentre Nazario Pagano era stato puntato perché all’epoca ricopriva il ruolo di Presidente del Consiglio regionale dell’Abruzzo.
Nel corso del blitz dei carabinieri del Ros, avvenuto nel 2014, vennero sequestrati armi, munizioni, comunicati e lettere che inneggiavano al Ventennio fascista e a una “riconsegna della Nazione al popolo”.
La “lista rossa” l’ha stilata il lancianese 57enne Luigi Di Menno Di Bucchianico, ritenuto tra i più operativi del gruppo, che si era detto disponibile a fornire addestramento militare ai membri della cellula e aveva predisposto “zaini di sopravvivenza” contenenti viveri, armi e medicinali, da usare in caso di azioni armate.
Così era scritto in una delle lettere sequestrate: “Abbandoniamo ogni tipo di comunicazione solito e utilizziamo la posta cartacea”. “Noi andiamo, puliamo e riconsegniamo la Nazione al popolo, gli altri ripartiranno con un nuovo decalogo del fare politica in Italia. Ora o mai più”.
Nei loro manifesti ideologici, denominati “comunicati di guerra”, si inneggiava alla ribellione contro la politica democratica, considerata composta da imbelli incapaci di rispondere alle istanze della gente. E, quindi, meritevoli di essere rovesciati con la forza.
Il commento di Stefania Pezzopane
Così ha commentato su Facebook Stefania Pezzopane: “MI VOLEVANO ELIMINARE Togliere di mezzo. Uccidere. Avevano le armi, i covi, l’organizzazione per farlo. Inneggiavano a Hitler e Mussolini e nelle loro trame nere mi vedevano come pericolosa antifascista e quindi da sopprimere. Campioni di odio…”
Solidarietà bipartisan
“Ho chiamato oggi Stefania Pezzopane dopo le inquietanti notizie emerse da una inchiesta per terrorismo nero in Abruzzo. A Stefania, e a tutti quelli finiti nella “lista rossa” di obiettivi da colpire, voglio esprimere a nome mio personale e di tutta la comunità democratica, sostegno, solidarietà e vicinanza…”, ha scritto la segretaria del Pd Elly Schlein.
“Attacchi inaccettabili. La nostra più totale solidarietà, Nazario”, ha scritto Forza Italia su Facebook.
Una pioggia di solidarietà è arrivata anche da altri esponenti politici, di entrambi gli schieramenti.
Così si è espresso il sindaco di Chieti Diego Ferrara: “Desidero ribadire a nome mio personale e dell’amministrazione comunale di Chieti piena vicinanza a Stefania Pezzopane e all’onorevole Nazario Pagano, nomi delle istituzioni che hanno sempre rappresentato con passione, competenza e coraggio i valori della democrazia, della libertà e dell’antifascismo”.
“La minaccia di matrice ideologica violenta è reale e va contrastata con fermezza dalle istituzioni e dalla società civile ed è per questo che a prescindere dal colore politico, noi tutti dobbiamo stare distanti da ogni tipo di riferimento a un’epoca che ha portato all’Italia solo danni, morte e negazione della libertà”, ha aggiunto il primo cittadino.
