Il miliardario Andrea Pignataro si accorda con il fisco e pagherà la maxi cifra di 280 milioni di euro
Presunta evasione fiscale, Andrea Pignataro verserà al fisco 280 milioni di euro: trovato l'accordo con l'Erario
Il miliardario Andrea Pignataro pagherà al fisco italiano 280 milioni di euro. Il secondo uomo più ricco d’Italia dopo Giovanni Ferrero, secondo la classifica di Forbes, ha trovato un accordo con l’Erario. La cifra sarà saldata attraverso un pagamento dilazionato in cinque anni. La contestazione iniziale, che comprendeva sanzioni e interessi, era pari a 1,2 miliardi. Rimane invece aperta l’indagine penale in merito alle attività dell’imprenditore attivo nel settore della finanza.
- Andrea Pignataro verserà al fisco 280 milioni di euro: l'accordo
- Le indagini sulla residenza fiscale
- La nota dei legali dell'imprenditore
Andrea Pignataro verserà al fisco 280 milioni di euro: l’accordo
A rivelare i dettagli del maxi versamento di 280 milioni di euro è il quotidiano Il Resto del Carlino. L’uomo d’affari bolognese li pagherà all’Agenzia delle Entrate.
Secondo i dati in possesso di Forbes, Pignataro ha un patrimonio di oltre 34 miliardi di dollari. Nell’ultimo quinquennio ha effettuato acquisizioni in Italia per un valore di circa 6 miliardi, includendo società di software, dati, servizi finanziari e partecipazioni bancarie.
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Tra queste le realtà acquisite figurano Cerved, Cedacri e Prelios. Il gruppo ha anche comprato azioni di MPS e Illimity, oltre ad essere titolare della Cassa di Risparmio di Volterra.
Le indagini sulla residenza fiscale
Gli inquirenti hanno voluto fare luce sulla residenza fiscale all’estero di Pignataro per provare che non fosse fittizia. L’accusa sostiene che tra il 2013 e il 2023 Pignataro avrebbe avuto prevalentemente relazioni private e familiari in Italia e che avrebbe soggiornato nel Bel Paese per un periodo superiore a quanto previsto dalla legge per usufruire della residenza fiscale estera.
Durante le indagini sono stati analizzati biglietti aerei, rotte del jet privato, cartelle cliniche, celle telefoniche e legami personali dell’imprenditore.
Chi indaga è convinto che Pignataro abbia trascorso in Italia la maggior parte dell’anno. Alla luce di ciò è stata formulata la contestazione del mancato versamento di circa mezzo miliardo di euro in imposte. Si arriva alla maxi cifra di 1,2 miliardi per via delle sanzioni e degli interessi accumulati.
Sull’uomo d’affari pende l’accusa di evasione fiscale. Come accennato poc’anzi, nonostante l’accordo del versamento da 280 milioni di euro, rimane aperto il fascicolo in Procura a Bologna.
La nota dei legali dell’imprenditore
L’accordo con il fisco è stato confermato dallo studio legale e tributario Facchini Rossi Michelutti, che segue Pignataro. Non è però stata confermata la cifra dei 280 milioni di euro.
“In data 29 maggio 2025 – recita il comunicato – l’Agenzia delle Entrate, Direzione Provinciale di Bologna ha formalizzato la conclusione dell’accertamento avviato nei confronti di Andrea Pignataro, fondatore e presidente del gruppo ION, relativo ai periodi d’imposta compresi tra il 2013 e il 2023. L’intesa raggiunta ha consentito di evitare l’insorgere di un lungo e complesso contenzioso giudiziario”.
L’accordo “non implica alcun riconoscimento, né esplicito né implicito, di colpevolezza o evasione, bensì riflette una soluzione transattiva ispirata ai principi di buona fede e collaborazione istituzionale” si evidenzia.
“La vicenda – concludono i legali – si chiude così senza contenzioso, in un clima di piena trasparenza e rispetto reciproco. Non vi è stata alcuna evasione, ma una divergenza interpretativa ormai superata anche dal legislatore“.
