Inferno familiare a Frosinone, ventenne maltratta i genitori costretti a dormire con la porta chiusa a chiave

Un ventenne di Frosinone è stato allontanato dalla casa familiare per maltrattamenti e violenze segnalate dalla locale ASL.

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Eseguito un allontanamento dalla casa familiare e inflitto un divieto di dimora nei confronti di un giovane di vent’anni che è stato sottoposto a queste misure cautelari a seguito di maltrattamenti e violenze nei confronti dei suoi familiari. L’intervento è stato reso necessario dopo una segnalazione della locale Asl, che ha evidenziato la gravità della situazione.

Segnalazione e intervento

Secondo quanto si legge sul sito della Polizia di Stato, l’operazione è scattata nella mattinata del 9 giugno, quando il personale della Polizia ha eseguito le misure cautelari nei confronti del giovane residente nel capoluogo. La segnalazione era giunta nelle settimane precedenti dagli operatori della Squadra Mobile, allertati dal personale della locale Asl. Quest’ultima aveva riportato episodi di maltrattamenti, violenze e minacce perpetrate dal ventenne nei confronti dei genitori e del fratello quindicenne.

Un clima di paura

Le indagini hanno rivelato un quadro di aggressioni fisiche ripetute. Il giovane, poco incline ad accettare i consigli dei genitori, non esitava a minacciarli e ad aggredirli. I familiari, per paura, erano costretti a dormire con le porte delle loro camere chiuse a chiave. In uno degli episodi più gravi, la madre è stata afferrata per il collo e sbattuta contro il muro, subendo anche schiaffi ripetuti. A seguito di questo evento, la donna si è recata al pronto soccorso per ricevere le cure necessarie.

Richiesta di aiuto e intervento delle autorità

I genitori, ormai esasperati dalle continue angherie, hanno chiesto aiuto al personale medico dell’Ospedale Spaziani. La loro richiesta è stata prontamente comunicata alla Squadra Mobile, che ha avviato le indagini. Al termine degli accertamenti, il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Frosinone ha disposto le misure cautelari nei confronti del giovane.

Presunzione di innocenza

È importante sottolineare che, al momento, l’indagato è solamente sospettato di delitto. La sua posizione sarà valutata in sede giudiziaria, e solo dopo una sentenza definitiva potrà essere riconosciuto colpevole del reato ascrittogli. Questo in rispetto del principio costituzionale di presunzione di innocenza.

Polizia repertorio Fonte foto: IPA

Il presente articolo è stato redatto con l’ausilio di sistemi di intelligenza artificiale e con una successiva verifica e valutazione umana.

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