Kevin Costner denunciato dall'attrice Devyn LaBella per una scena di stupro senza controlli: "Umiliata"

La stunt Devyn LaBella ha denunciato Kevin Costner per una scena di violenza, ma il regista nega le accuse definendole senza fondamento

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La stunt Devyn LaBella ha denunciato Kevin Costner perché il regista e attore l’avrebbe costretta a girare una scena improvvisata di uno stupro senza gli adeguati controlli sul set di “Horizon: An American Saga – Capitolo 2” del 2023. Il regista e protagonista del film rigetta le accuse definendole “senza fondamento”.

La denuncia di Devyn LaBella a Kevin Costner

Kevin Costner è regista, produttore e protagonista della franchise sotto accusa.

Devyn LaBella era stata assunta come controfigura principale di Ella Hunt, che nel film interpreta il personaggio di Juliette, per le scene più fisiche, comprese le acrobazie.

Ella HuntGetty Images

Ella Hunt

La stunt ha chiesto un risarcimento danni attualmente non quantificato accusando Kevin Costner di averle fatto girare una scena non prevista e senza adeguate misure di sicurezza.

Nella citazione, depositata martedì 27 maggio presso la Corte superiore della California a Los Angeles e ottenuta dalla rivista People si legge che per diverse settimane le riprese nello Utah si sarebbero svolte senza intoppi, compresa una scena di violenza che faceva parte del copione e che sarebbe stata girata il giorno 1 maggio 2023 “senza problemi”, in un set chiuso e con la presenza di un intimacy coordinator.

Ma il giorno successivo LaBella, arrivata sul set, avrebbe scoperto che Kevin Costner aveva aggiunto una scena nella quale l’attore Roger Ivens “doveva assalire la Hunt, immobilizzandola e sollevandole violentemente la gonna”.

La scena non sarebbe stata prevista nel foglio di convocazione di quel giorno e l’attrice principale si sarebbe rifiutata di girarla. Per questo motivo il regista avrebbe chiedere alla stunt di sostituirla “senza un preavviso adeguato, il consenso, la preparazione o le opportune misure di salvaguardia”, ha riferito LaBella nella causa.

La stunt sostiene di non aver mai dato il proprio consenso.

“Quel giorno mi sono ritrovata esposta, senza protezione e profondamente tradita da un sistema che prometteva sicurezza e professionalità. Quello che è successo ha distrutto la mia fiducia e ha cambiato per sempre il modo in cui mi muovo in questa industria”, ha dichiarato Devyn.

La donna ha aggiunto di essersi sentita “talmente umiliata e traumatizzata dall’esperienza” da essere stata costretta “ad andare in terapia per affrontare i disturbi del sonno, la paura dell’intimità e l’ansia provocati da quanto successo”.

La replica di Kevin Costner

Tramite l’avvocato Marty Singer, Costner ha fermamente negato le accuse definite “senza alcun fondamento“. Nell’industria cinematografica sono diverse le accuse di abusi sul set a diversi attori o registi.

Il legale ha precisato che l’attore “vuole sempre assicurarsi che tutti si sentano a proprio agio durante il lavoro sui suoi film e prende molto seriamente la sicurezza sul set”. LaBella è stata infine definita “un’accusatrice seriale di personaggi dell’industria dello spettacolo. Ma queste tattiche estorsive con noi non funzioneranno”.

L’avvocato di Costner afferma che dopo aver ricevuto una spiegazione della scena e aver fatto una prova, la controfigura avrebbe acconsentito a filmarla, dando l’ok al coordinatore degli stunt.

A sostegno di questa versione ci sarebbe un messaggio inviato da LaBella proprio al coordinatore degli stunt, nel quale lo ringraziava per l’opportunità ricevuta.

“Grazie per queste meravigliose settimane! Ti sono davvero grata! Ho imparato tantissimo e grazie ancora. Sono davvero felice che sia andata come è andata. Buon proseguimento delle riprese e sì, a presto!”.

Stando alla denuncia, LaBella non sarebbe invece stata riassunta per “Horizon 3” né per alcun altro progetto gestito dal coordinatore, con il quale aveva invece lavorato con regolarità in passato.

Il protocollo per le scene di violenza

Secondo i legali di Devyn LaBella, la scena incriminata avrebbe violato i protocolli negoziati dal Sag-Aftra, che includono un obbligo di preavviso di 48 ore e di consenso per qualsiasi scena di nudità o di sesso.

“Questo caso è un chiaro esempio di produzione cinematografica di Hollywood dominata dagli uomini e sessista – ha detto l’avvocato Kate McFarlane – . La nostra cliente è stata sottoposta a una brutale condotta sessuale, completamente priva di protezione da un danno evidente”.

Kevin Costner e Devyn LaBella Getty Images