Kevin Pellecchia intercettato in Questura, avrebbe colpito Raffaele Marianella sul pullman con un mattone

Kevin Pellecchia intercettato negli uffici della Questura avrebbe ammesso di avere lanciato il sasso che ha ucciso l'autista Raffaele Marianella

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Il ventenne Kevin Pellecchia, fermato per l’assalto al pullman dei tifosi del Pistoia avvenuto nei pressi di Rieti il 19 ottobre 2025, intercettato negli uffici della Questura avrebbe ammesso di avere lanciato un mattone che ha ucciso il conducente Raffaele Marianella. “Era quello più appuntito”: questa la frase che nella captazione ambientale inchioderebbe Pellecchia.

L’intercettazione di Kevin Pellecchia

La notte del 19 ottobre i tre sospettati per l’assalto al bus nei pressi di Rieti, Alessandro Barberini, Kevin Pellecchia e Manuel Fortuna sono stati lasciati soli, insieme a un quarto ultrà, nella sala d’attesa della squadra mobile. Nella stanza ci sono telecamere e cimici nascoste che riprendono e registrano le loro parole.

Raffaele Marianella, il secondo autista del pullman che stava riportando a casa, a Pistoia, i tifosi della squadra di basket toscana, era morto poche ore prima. I quattro erano stati bloccati insieme ad altre otto persone vicino al bus che era stato assalito.

Un fermo immagine del video dell'intervento della poliziaANSA

Un fermo immagine del video dell’intervento della polizia

La Repubblica è entrata in possesso della confessione inconsapevole di Kevin Pellecchia, 20 anni, il più piccolo del gruppo.

Negli atti depositati in Procura gli investigatori hanno scritto che “oltre a fornire numerosi elementi utili all’incriminazione degli stessi”, il giovane “ha ammesso di essere l’autore del lancio del sasso di maggiori dimensioni, a forma di parallelepipedo appuntito, che ha infranto il vetro dell’autobus causando il decesso del povero Marianella”.

Cosa hanno detto i tre ragazzi intercettati

Ripresi dalle telecamere, si vede Manuel Fortuna dire agli altri due: “Ce danno omicidio a tutti“. E aggiungere: “A noi ce conviene pe chi ha tirati i sassi, conviene che è tutto uno, così la pena diminuisce”.

I tre parlano un po’ della possibile pena, poi un altro ultrà in compagnia afferma che i carabinieri sanno già chi sia stato.

A questa affermazione Kevin Pellecchia si agita e Manuel Fortuna afferma “era quello a punta il sasso, regà”, poi si volta verso il ventenne e gli dice: “Era illu teo (Era quello tuo, ndr)”. E Kevin Pellecchia annuisce con il volto. Il mattone di forma appuntita è proprio quello recuperato dentro il pullman e che ha ucciso Raffaele Marianella.

E ancora, dice Pellecchia: “Potrei essere stato anche io, non lo so, perché io in quella dinamica ho tirato avendolo davanti (il pullman, ndr)”.

La madre di Pellecchia in difesa del figlio

Intervistata da La Repubblica, la madre di Kevin Pellecchia aveva difeso il figlio affermando che avrebbe messo “la firma col sangue” sul fatto che il ragazzo non fosse in grado “di raccogliere una pietra e scagliarla contro qualcuno”.

La donna aveva anche ammesso che se davvero il figlio fosse stato responsabile dell’accaduto darebbe stato giusto che pagasse. Infine aveva concludo affermando che il figlio, al di là di quel che verrà accertato, “resterà comunque il mio Kevin, non cancellerò mio figlio. Avrà già la sua croce addosso, quella di avere provocato la morte di una persona”.

In silenzio davanti al gip

Giovedì 23 ottobre, Manuel Fortuna, Kevin Pellecchia e Alessandro Barberini, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere davanti al Gip Giorgia Bova chiamato a convalidare i loro fermi.

Kevin Pellecchia Facebook Kevin Pellecchia/Ansa