Rovigo, notte di terrore attorno alla stazione: una donna aggredita da 2 uomini nel giro di pochi minuti

Due uomini fermati a Rovigo per violenza sessuale e lesioni aggravate ai danni di una donna. Indagini in corso, decisivo il contributo della videosorveglianza.

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È di due fermi per violenza sessuale e lesioni personali aggravate il bilancio di una complessa operazione condotta dalla Polizia di Stato nella notte tra il 16 e il 17 luglio 2025 a Rovigo. Due uomini, uno di nazionalità marocchina e uno egiziana, sono stati sottoposti a fermo dopo essere stati identificati come presunti responsabili di gravi reati ai danni di una donna italiana nella zona della stazione ferroviaria. I provvedimenti sono stati disposti per il rischio di fuga e la gravità degli indizi raccolti.

Le indagini e la ricostruzione dei fatti

Stando alle informazioni pubblicate sul sito della Polizia di Stato, tutto ha avuto inizio nella notte tra il 16 e il 17 luglio, quando una donna italiana si è presentata presso gli uffici della Questura di Rovigo per sporgere querela. La vittima ha denunciato di essere stata aggredita all’interno della stazione ferroviaria locale da un uomo che, secondo la ricostruzione, le avrebbe procurato lesioni personali aggravate tali da richiedere una prognosi di almeno 40 giorni. Successivamente, la donna sarebbe stata vittima anche di violenza sessuale aggravata all’interno di uno stabile abbandonato nei pressi della stazione.

L’identificazione dei presunti responsabili

La Squadra Volante della Questura, in collaborazione con la Polizia Ferroviaria, ha immediatamente avviato le indagini, acquisendo e analizzando le immagini dei sistemi di videosorveglianza installati nella zona. Grazie a questi elementi e alle dichiarazioni della vittima, gli investigatori sono riusciti a identificare un cittadino marocchino, nato nel 1986, come presunto autore sia delle lesioni personali aggravate che della violenza sessuale aggravata. Considerati i gravi indizi di colpevolezza e il concreto pericolo di fuga, l’uomo è stato sottoposto a fermo e condotto presso la Casa Circondariale di Rovigo, a disposizione della Procura della Repubblica.

La convalida del fermo e la misura cautelare

Nella giornata di ieri, 17 luglio 2025, il Giudice per le Indagini Preliminari di Rovigo ha valutato la posizione del cittadino marocchino. Ritenendo sussistenti sia i gravi indizi di colpevolezza che il rischio di fuga, il giudice ha convalidato il fermo e disposto la misura cautelare della custodia in carcere, come richiesto dalla Procura. L’uomo è stato quindi trasferito presso la casa circondariale cittadina, dove rimarrà a disposizione dell’autorità giudiziaria per le successive fasi dell’indagine.

Un secondo fermo per violenza sessuale aggravata

Parallelamente, la Procura della Repubblica di Rovigo ha coordinato una serrata attività investigativa, delegando alla Squadra Mobile della Questura il compito di individuare un secondo presunto responsabile. Si tratta di un cittadino egiziano, nato nel 2006, che sarebbe stato coinvolto in un ulteriore episodio di violenza sessuale aggravata avvenuto la stessa notte, poco dopo l’aggressione subita dalla donna nella stazione ferroviaria. Le indagini hanno permesso di rintracciare il giovane nel Comune di San Giovanni al Natisone, in provincia di Udine, dove è stato eseguito il fermo per il pericolo di fuga.

Le perquisizioni e gli elementi raccolti

La Procura di Rovigo ha disposto anche una perquisizione locale nei confronti del cittadino egiziano, durante la quale sono stati acquisiti ulteriori elementi utili alle indagini. Questi materiali saranno confrontati con le immagini registrate dai sistemi di videosorveglianza della stazione ferroviaria, che hanno documentato sia l’episodio di lesioni che quello di violenza sessuale ai danni della donna italiana.

Il quadro giudiziario e la presunzione di innocenza

Le autorità sottolineano che il procedimento si trova ancora nella fase delle indagini preliminari. Pertanto, vige la presunzione di innocenza per entrambi gli indagati, la cui responsabilità penale potrà essere accertata solo con una sentenza definitiva. Le indagini proseguono per chiarire ogni aspetto della vicenda e raccogliere tutti gli elementi necessari a ricostruire i fatti.

Il contesto della stazione ferroviaria

La stazione ferroviaria di Rovigo è da tempo un punto nevralgico per la città, sia per il traffico di pendolari che per la presenza di aree poco frequentate nelle ore notturne. L’episodio ha riportato l’attenzione sulla sicurezza della zona e sulla necessità di rafforzare i controlli, soprattutto nelle aree limitrofe agli edifici abbandonati, spesso teatro di episodi di microcriminalità e aggressioni.

Le reazioni delle istituzioni

Le istituzioni locali hanno espresso preoccupazione per quanto accaduto, sottolineando l’importanza della collaborazione tra forze dell’ordine e cittadini per prevenire e contrastare episodi di violenza. La Questura di Rovigo ha ribadito il proprio impegno nel garantire la sicurezza pubblica e nel fornire assistenza alle vittime di reato.

Il ruolo della videosorveglianza

Determinante, in questa vicenda, si è rivelato il contributo dei sistemi di videosorveglianza installati presso la stazione ferroviaria. Le immagini acquisite hanno permesso agli investigatori di ricostruire con precisione la dinamica degli eventi e di identificare rapidamente i presunti responsabili. Le autorità stanno valutando la possibilità di potenziare ulteriormente questi strumenti per migliorare la prevenzione e la repressione dei reati in aree sensibili.

La tutela delle vittime

La Polizia di Stato e la Procura della Repubblica hanno assicurato il massimo supporto alla vittima, che ha avuto il coraggio di denunciare quanto subito. Sono stati attivati i servizi di assistenza e tutela previsti dalla legge per le persone che subiscono violenza, con l’obiettivo di garantire protezione e sostegno psicologico durante tutto il percorso giudiziario.

Prossimi sviluppi

Le indagini proseguono senza sosta per accertare eventuali ulteriori responsabilità e per chiarire ogni dettaglio della vicenda. Gli inquirenti stanno analizzando tutti gli elementi raccolti, compresi i risultati delle perquisizioni e le testimonianze, per ricostruire con esattezza la successione dei fatti e le modalità con cui sono stati commessi i reati.

Polizia repertorio IPA

Il presente articolo è stato redatto con l’ausilio di sistemi di intelligenza artificiale e con una successiva verifica e valutazione umana.