Terrore e soprusi a Ravenna contro un disabile costretto a fuggire di casa, 50enne arrestato
Un tunisino arrestato a Ravenna per atti persecutori: perseguitava e maltrattava un uomo disabile, costringendolo a lasciare la casa.
Grazie a una segnalazione partita da un medico della ASL, la Squadra Mobile di Ravenna ha arrestato un cittadino tunisino cinquantenne, accusato di atti persecutori nei confronti di un uomo italiano disabile. L’uomo avrebbe molestato, minacciato e aggredito la vittima, costringendola ad abbandonare la propria casa popolare. L’indagine, coordinata dalla Procura, ha portato all’emissione di una misura cautelare in carcere.
I fatti accertati dagli inquirenti
Come indicato dal portale ufficiale della Polizia di Stato, l’operazione si è svolta nel pomeriggio del 15 ottobre 2025 a Ravenna. Gli agenti della Squadra Mobile hanno dato esecuzione all’arresto di un cittadino tunisino di circa cinquanta anni, indagato per atti persecutori ai danni di un conoscente italiano.
L’uomo arrestato è accusato di aver messo in atto una serie di comportamenti vessatori nei confronti della vittima, un cittadino italiano di sessanta anni affetto da disabilità e in cura presso il SERT. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, la vittima sarebbe stata oggetto di molestie, minacce e percosse, fino a essere costretta ad abbandonare la propria abitazione popolare, assegnata dal Comune.
L’indagato, dopo essere stato inizialmente ospitato, avrebbe deciso di trattenersi nell’immobile contro la volontà del proprietario, occupando abusivamente la casa. In più occasioni, la vittima sarebbe stata costretta a svolgere commissioni per l’indagato, come ritirare e consegnare cibo.
L’origine dell’indagine
L’indagine ha preso avvio grazie alla segnalazione di un medico della locale ASL, che aveva raccolto informazioni su continui maltrattamenti e soprusi subiti da un uomo di circa sessanta anni, perpetrati da un cittadino straniero. Il medico, pur non conoscendo personalmente la vittima, ha ritenuto necessario informare direttamente il Questore di Ravenna della situazione.
La Squadra Mobile, su incarico della Procura, ha quindi avviato gli accertamenti per identificare la vittima e ricostruire la vicenda. È emerso che la parte offesa era un cittadino italiano affetto da diverse patologie e in cura presso il SERT.
Le condotte contestate
Dalle indagini sono emerse numerose condotte vessatorie e pregiudizievoli: minacce, insulti, percosse e privazione dei documenti personali della vittima, con l’obiettivo di limitarne l’autonomia. L’indagato avrebbe inoltre costretto la vittima a ritirare cibo e medicinali, appropriandosi anche di farmaci destinati alla terapia dell’uomo. Entrambi risultano in cura presso il SERT locale.
Le indagini hanno permesso di accertare che la vittima non aveva mai sporto denuncia per timore di possibili ritorsioni o aggressioni fisiche. Sulla base degli elementi raccolti, la Procura della Repubblica ha richiesto una misura di custodia cautelare in carcere, che è stata poi emessa dal Giudice delle Indagini Preliminari.
Dopo l’esecuzione della misura cautelare, la vittima ha potuto riottenere la piena disponibilità della propria abitazione popolare.
IPA
Il presente articolo è stato redatto con l’ausilio di sistemi di intelligenza artificiale e con una successiva verifica e valutazione umana.