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CURIOSITÀ 26 FEBBRAIO 2023

Aria sporca in Italia: in queste città meglio usare la mascherina

Negli ultimi anni il mondo intero si è dovuto abituare all’utilizzo della mascherina: la pandemia di Covid-19 ha influito pesantemente sulle nostre vite, anche per quanto riguarda i dispositivi di protezione da utilizzare per cercare di contenere il più possibile la diffusione del virus. Ancora sul finire del 2022, vista la preoccupazione sui dati legati al contagio in Cina, anche nel nostro Paese era stata avanzata l’ipotesi di tornare all’uso della mascherina.

Tale abitudine, legata spesso a un obbligo normativo (ormai da tempo decaduto), potrebbe però tornare molto utile in Italia, dove l’inquinamento è a livelli talmente alti da consigliare caldamente l’utilizzo di mascherine, soprattutto nelle grandi città.

I dati sulla qualità dell’aria in Italia

I dati Snpa 2022 sull’inquinamento dell’aria in Italia parlano chiaro: stabile il particolato, scende il biossido di azoto, picchi di ozono in estate. I limiti annuali di biossido di azoto sono stati superati soprattutto in alcune aree ad alta concentrazione, in particolare nelle città di Torino, Milano, Bergamo, Genova, Firenze, Roma, Napoli, Catania e Palermo. Situazione più complessa per l’ozono, con livelli di concentrazione che solo nell’11% dei casi rilevati rispettano i limiti di legge. Secondo gli esperti, tale dato va di pari passo con la scarsità di piogge, soprattutto nel periodo estivo. Si registra, invece, una sostanziale stabilità dei livelli di PM10 e PM2.5 rispetto a quanto osservato negli ultimi 3-4 anni. Proprio i valori di PM2.5, secondo un recente studio condotto a Singapore, aumenterebbe il rischio di infarto.

Come proteggersi dall’inquinamento

La perdurante assenza di precipitazioni ha causato un ristagno d’aria e fatto innalzare l’inquinamento atmosferico. Come proteggersi, dunque, da tutta la malsana aria che ci circonda? Secondo gli esperti sarebbe opportuno rispolverare le mascherine.

La situazione è grave un po’ dappertutto, ma in modo particolare in tre regioni del nord: Lombardia, Piemonte ed Emilia Romagna. L’inquinamento atmosferico ha un’influenza negativa sulla nostra salute. È un fattore di rischio per lo sviluppo di problemi respiratori, come l’asma, l’enfisema e le allergie. È stata inoltre dimostrata una stretta correlazione con l’insorgere di tumori al polmone. Secondo un rapporto dell’Agenzia europea per l’ambiente (Eea), l’Italia risulta essere il primo Paese nell’Ue per morti premature imputabili alle polveri sottili.

È comunque opportuno ricordare che il rischio per la salute dipende dalle dimensioni di tali polveri sottili: più sono piccole, più a fondo potranno penetrare nel nostro sistema respiratorio. Ecco che le mascherine (che sono prepotentemente entrate a far parte delle nostre vite con il coronavirus) tornano utili. Quelle chirurgiche ci proteggono dalle particelle più grossolane, un po’ come potrebbe fare una sciarpa. Quel con filtro, invece, proteggono da diversi tipi di sostanze tossiche, polveri sottili e agenti patogeni.

In attesa che i governi intervengano per risolvere alla radice il problema dello smog, l’utilizzo della mascherina nel quotidiano (soprattutto se si vive nelle grandi aree urbane) può aiutare a salvaguardare la nostra salute.

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