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NOTIZIE 22 OTTOBRE 2024

Muore il cane, missione punitiva contro i veterinari di Napoli

Mirko Ledda

Mirko Ledda

Editor e videomaker

Attualità, alimentazione, pop economy, tecnologia e scienza: le mie passioni sono accomunate dai numeri e dalla ricerca della verità. Quando non scrivo articoli per nerd, monto video e faccio sproloqui in radio.

Il video dell’aggressione avvenuta nei portici dell’Università Federico II di Napoli sta facendo il giro della rete. Nelle immagini che vi mostriamo in questo articolo si vede un gruppo di persone in missione punitiva contro i veterinari, colpevoli di aver fatto morire un cane che avevano curato.

Non c’è pace per il personale sanitario, ancora una volta vittima della rabbia cieca di pazienti e parenti, a loro volta stressati da situazioni non facili da gestire e portati allo stremo dal difficile accesso alla cure nel nostro Paese. Vediamo cosa è successo nel capoluogo partenopeo.

Pugni e calci all’Università di Napoli contro i veterinari

A parlare della violenta aggressione che ha avuto luogo davanti al Dipartimento di Veterinaria dell’Università Federico II è stato il deputato Francesco Emilio Borrelli, di Alleanza Verdi e Sinistra, già assessore provinciale e consigliere regionale.

Giornalista da sempre impegnato a denunciare anche via social gli avvenimenti del territorio, il parlamentare ha raccontato che quattro persone sono state fermate dai Carabinieri dopo quello che ha definito, senza mezzi termini, un vero e proprio “raid punitivo“.

Gli aggressori si sono scagliati brutalmente con calci e pugni in faccia contro cinque membri del personale docente e medico del Dipartimento dopo la morte del cane di uno di loro.

Ad avere la peggio, con ben 7 giorni di prognosi, sarebbero stati un medico veterinario e un borsista di ricerca. Un professore di Radiologia avrebbe ricevuto un pugno in faccia, mentre una professoressa di Etologia e Benessere animale sarebbe stata raggiunta da un calcio a un fianco.

Insieme a loro a subire l’aggressione sarebbero stati anche una professoressa di Nutrizione e Alimentazione animale e il presidente dell’Ordine dei Medici Veterinari di Napoli. Gli arrestati sarebbero due uomini, di 49 e 23 anni, e due donne, di 46 e 42, tutti già noti alle forze dell’ordine.

Secondo quanto riportati da alcuni commentatori di Facebook, si sarebbe trattato di un caso di malasanità veterinaria, con il cane malato che non avrebbe ricevuto le cure adeguate. A stabilirlo saranno eventualmente gli inquirenti se dovesse aprirsi un’inchiesta, non certo chi ha cercato di farsi giustizia in autonomia.

Aggressioni a medici e infermieri in aumento in Italia

Le violenze sugli operatori sanitari sono ormai all’ordine del giorno, con la categoria, già in crisi a causa del sovraffollamento delle strutture, dalla carenza di personale e dei continui tagli dei fondi destinati al comparto, che chiede allo Stato maggiori tutele.

Secondo un’indagine condotta dalle associazioni di categoria Amsi, Umem e Uniti per Unire, le aggressioni contro medici e infermieri sono aumentate del 38% negli ultimi 5 anni. A causarle è soprattutto la percezione dei pazienti di non essere assistiti nel modo corretto a causa della mancanza di operatori.

La disorganizzazione delle strutture, i tempi di attesa biblici all’interno dei pronto soccorso, l’assenza di comunicazione con pazienti e parenti e la mancanza di presidi fissi delle forze dell’ordine, soprattutto durante le fasce notturne, hanno creato un mix esplosivo che espone i sanitari a gravi rischi.

Non solo medici e infermieri: anche oss, dirigenti, addetti alla sicurezza e alle pulizie e, come abbiamo visto in questo caso, medici veterinari, sono spesso vittime di un sistema che non li tutela e non li mette nelle condizioni di aiutare davvero chi ne ha bisogno.

Multe e arresto per chi aggredisce il personale sanitario

Si contano ben 8 aggressioni al giorno, verbali e fisiche, subite dai medici italiani. Solo nel Lazio nel 2023 si sono contati 1.219 casi. Pochi giorni fa Filippo Anelli, presidente della Federazione Nazionale dell’Ordine dei Medici, in un intervento in Parlamento, ha parlato delle nuove misure decise dallo Stato.

Le nuove norme prevedono l’arresto in flagranza differita per chi aggredisce gli operatori sanitari, con multe fino a 10mila euro.

Il numero uno della Fnomceo ha sottolineato però che è necessario dare modo e tempo a medici e infermieri di lavorare in serenità e comunicare con i pazienti. Missione impossibile viste le pessime condizioni della sanità in Italia, in cui la carenza cronica di camici bianchi mette in pericolo tutti: chi cura e chi dovrebbe essere curato.

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