Lo “schilometraggio” delle auto è una delle truffe più frequenti tra i venditori mascalzoni di macchine usate. Ecco come evitare di incapparci.
Fortunatamente, oggi, esistono veri e propri strumenti per verificare i km effettivi di un’auto usata. Il chilometraggio di queste viene registrato ufficialmente nel Portale dell’Automobilista, un sito web gratuito e gestito dal Ministero dei trasporti, con un database alla portata di tutti. Sufficiente indicare il tipo di veicolo ed il numero di targa; in questo modo, si potrà conoscere il chilometraggio effettivo, risalente all’ultima revisione del mezzo.
Tuttavia, questa informazione non basta: occorre incrociarla con l’anno di immatricolazione; sito da consultare, in questo caso, è quello dell’ACI (Automobile Club Italia), dove si può chiedere la visura dei dati contenuti nella banca dati del Pubblico Registro Automobilistico (PRA).
Non è tutto: oltre ad un’attenta osservazione degli interni e degli esterni, sarà molto utile anche il parere del meccanico di fiducia, che provvederà a controllare l’usura del cambio, della frizione e degli altri elementi fondamentali. Un altro consiglio, prima di procedere all’acquisto, è quello di chiedere al venditore di fare un semplice giro dell’isolato con l’auto, per testarla; altra dritta, poi, per sondare l’onestà, è informarsi sul pagamento dell’ultimo bollo.
Purtroppo, dietro al fenomeno dello “schilometraggio” c’è un immenso giro d’affari; esistono software in grado di “rimappare” le centraline dei veicoli, per far risultare meno km di quelli effettivi. L’art. 640 del Codice penale punisce chi mette in atto questa truffa, con una multa che va da 51€ a 1.549€; nei casi più gravi prevista anche la reclusione, da 1 a 5 anni.