Indossare la mascherina non aumenta le difficoltà respiratorie: ecco i consigli del Presidente dell’Associazione Allergologi Immunologi Italiani Territoriali e Ospedalieri (Aaiito) a proposito di coronavirus e asma.
La mascherina può provocare una sensazione psicologica di “fatica a respirare”, ma non peggiora la situazione bronchiale del paziente; al contrario può diventare un fattore protettivo, contribuendo a filtrare – seppure in parte – i granuli pollinici.
Secondo l’esperto, il paziente asmatico e allergico non necessita di mascherine particolari, ma può utilizzare una normale mascherina chirurgica certificata. Nessuna specifica raccomandazione quindi, a meno che la situazione respiratoria non peggiori drasticamente all’aperto; il tal caso il suggerimento è quello di limitare al minimo le uscite. È poi assolutamente raccomandato il rispetto scrupoloso delle terapie prescritte dal proprio specialista di riferimento.
Ci possono essere fasi di riacutizzazione alternate a benessere, ma in linea generale non bisogna dimenticare che l’asma bronchiale è una patologia cronica, dovuta all’infiammazione dei bronchi associata a broncocostrizione, cioè a restringimento del calibro dei bronchi stessi.
I sintomi, che possono presentarsi in forma più o meno intensa, vanno da dispnea e “fame d’aria” fino ai sibili lungo le vie respiratorie. Ma particolare attenzione va prestata alla tosse, primo campanello d’allarme, quasi sempre secca e senza produzione di muco.
A cura di Federico Mereta, giornalista scientifico