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BUONO A SAPERSI 01 FEBBRAIO 2023

Cosa è l'Articolo 41-bis e cosa prevede

L’Articolo 41-bis prevede un regime detentivo particolarmente rigido, tanto da essere comunemente definito “carcere duro”. Ecco nel dettaglio di che si tratta.

Con la formula “41 bis” si fa riferimento ad una serie di deroghe alle normali regole di trattamento dei detenuti previste dal nostro ordinamento penitenziario.

Capi mafia e membri chiave di organizzazioni criminali

Le limitazioni sono messe in atto per evitare che l’autore di reati in materia di criminalità organizzata (ad esempio boss mafiosi) nei confronti del quale si è accertato un collegamento con l’associazione di appartenenza possa continuare ad esercitare un ruolo di comando dalla prigione.

In sostanza, “carcere duro” non significa pene maggiori bensì che viene impedita una connessione diretta con l’organizzazione criminale o terroristiche esterna.

Art. 41 bis, un regime di isolamento

Il regime di 41 bis prevede una serie complicata di restrizioni:

  • I colloqui sono previsti nella misura di uno al mese e di un’ora ciascuno (contro i 6 previsti per i detenuti “comuni”), incontri tutti ascoltati e videoregistrati e da effettuarsi attraverso un vetro divisorio (che può venire meno in presenza di bambini);
  • Le telefonate, limitate, sono registrate, salvo quelle con gli avvocati difensori;
    la corrispondenza, autorizzata dal giudice in partenza e in uscita, è sottoposta a controllo, ad eccezione di quella con parlamentari o autorità europee e nazionali competenti in materia di giustizia;
  • Ci sono restrizioni anche circa somme, beni e oggetti provenienti dall’esterno: ad esempio, divieto assoluto di inviare o ricevere libri e riviste, ritenuti possibili mezzi di scambio di messaggi cifrati;
  • Per i detenuti sottoposti all’art. 41 bis sono previsti: ore d’aria di durata limitata, celle singole, veto di partecipare alle assemblee fra detenuti.

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