La città di Los Angeles si trova al centro di una tragedia ambientale. Gli incendi devastanti che stanno consumando vaste aree della città hanno scatenato un acceso dibattito politico, con accuse e teorie che vanno ben oltre le cause naturali. Tra queste spicca quella avanzata di Donald Trump, il quale ha attribuito la responsabilità del disastro non solo alla gestione politica del governatore democratico Gavin Newsom, ma anche a un piccolo pesce chiamato sperlano. Ma quanto c’è di vero in questa affermazione?
Un “inutile pesce” dietro la devastazione di Los Angeles
In un post pubblicato su Truth Social, Donald Trump ha accusato Gavin Newsom di aver privato Los Angeles dell’acqua necessaria per spegnere gli incendi, tutto per proteggere “un pesce sostanzialmente inutile”. Il pesciolino in questione è lo sperlano del delta (Hypomesus transpacificus), una specie endemica che vive esclusivamente nel delta del fiume Sacramento-San Joaquin, nel nord della California.
Non è la prima volta che Trump si scaglia contro questo piccolo animale acquatico. Da oltre un decennio Trump
e altri membri del Partito Repubblicano sostengono che le normative volte a salvare lo sperlano dall’estinzione abbiano avuto un impatto negativo sull’approvvigionamento idrico dello stato, limitando la quantità di acqua che può essere pompata dalle zone umide. Secondo Trump queste restrizioni avrebbero aggravato le difficoltà degli agricoltori californiani e compromesso la lotta contro gli incendi.
Questa visione è condivisa da altri leader conservatori, come l’ex governatrice dell’Alaska Sarah Palin, che in passato ha definito lo sperlano “un’esca” di nessuna utilità per le persone. Gli esperti scientifici offrono una prospettiva completamente diversa. Andrew Rypel, ecologo presso l’Università della California Davis, sottolinea che lo sperlano è stato storicamente un elemento chiave dell’ecosistema del delta, fornendo energia alla catena alimentare e contribuendo al delicato equilibrio di un habitat già sotto pressione.
Purtroppo questa specie è ora classificata come “funzionalmente estinta”, con meno di 100 esemplari rimasti in natura. Le sue difficoltà sono il risultato di decenni di pompaggio intensivo di acqua, inquinamento e introduzione di specie invasive, fattori che hanno alterato drasticamente il suo habitat naturale. Le normative che proteggono lo sperlano sono quindi una misura estrema per salvaguardare non solo questa specie, ma anche l’ecosistema di cui fa parte.
La teoria di Donald Trump, però, non tiene conto di un fatto cruciale: l’acqua non è mancata a Los Angeles. Il Metropolitan Water District ha dichiarato che le riserve idriche della città sono attualmente tra le più grandi della sua storia.
Quali sono le vere cause degli incendi di Los Angeles
Gli incendi di Los Angeles non sono una novità, ma l’intensità e la frequenza con cui si verificano sono in aumento, complici fattori climatici e strutturali che rendono la città sempre più vulnerabile. La crisi attuale è stata aggravata da una combinazione letale di siccità, vento e infrastrutture inadeguate.
La California e Los Angeles in particolare, vivono da anni in condizioni di estrema aridità. Nonostante inverni piovosi negli anni passati, la stagione autunnale del 2024 ha registrato precipitazioni inferiori al 20% della media storica. Questo ha lasciato la vegetazione particolarmente secca e infiammabile. A ciò si aggiungono i venti Santa Ana, che soffiano dall’entroterra desertico con raffiche fino a 160 km/h, diffondendo rapidamente le fiamme e trasportando tizzoni ardenti per chilometri.
Oltre al clima anche le infrastrutture hanno giocato un ruolo critico. Molti incendi devastanti del passato sono stati causati da guasti alle linee elettriche e non è escluso che lo stesso sia avvenuto anche questa volta. Una volta innescate, le fiamme si diffondono facilmente a causa della struttura urbana della città, con molte case costruite in legno e situate in aree circondate da vegetazione.
La gestione delle risorse idriche rappresenta un altro problema. Nonostante le abbondanti riserve d’acqua, l’enorme domanda generata dagli incendi di Los Angeles ha messo sotto pressione il sistema idrico della città. Alcuni quartieri, come Pacific Palisades, hanno temporaneamente esaurito l’acqua negli idranti, mentre altre aree hanno segnalato problemi di bassa pressione. La situazione è ulteriormente complicata dai problemi di alimentazione elettrica, che ostacolano il funzionamento delle pompe idriche.