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CURIOSITÀ 22 LUGLIO 2024

Come si esce dalle sabbie mobili

Una tragica vicenda ha scosso tutta la comunità di Val d’Aveto. Il corpo di Gabriele Zolezzi, un uomo di 38 anni, è stato trovato vicino al lago di Giacopiane, un bacino artificiale del Comune di Borzonasca, nell’entroterra del Levante di Genova.Molto probabilmente Zolezzi è stato inghiottito dalle sabbie mobili presenti nell’area, nonostante la segnaletica che indicava chiaramente il “divieto di balneazione” e il “pericolo di sabbie mobili”.

Gabriele, un muratore e appassionato di sport ben conosciuto nella zona frequentava spesso il lago, e forse questa familiarità potrebbe averlo portato a sottovalutare il pericolo. I soccorsi dei vigili del fuoco e dei carabinieri non sono serviti a nulla: solo dopo ore di ricerche il corpo è stato recuperato. Le autorità stanno indagando per accertare che tutte le norme di sicurezza siano state adeguatamente attuate dai gestori del lago artificiale. Questa tragedia mette in luce la pericolosità delle sabbie mobili e l’importanza di conoscere come comportarsi in caso di emergenza.

Cosa sono le sabbie mobili e dove si trovano

Le sabbie mobili sono miscele instabili di sabbia, argilla e acqua, caratterizzate da una ridotta capacità di sostenere pesi. Si formano prevalentemente in aree paludose, lungo le sponde dei fiumi, vicino ai laghi o al mare, dove la risalita dell’acqua dal basso verso l’alto crea un substrato saturo di acqua. Questo fenomeno è conosciuto come liquefazione del terreno, che avviene quando il terreno sabbioso, pieno d’acqua, perde improvvisamente la sua resistenza e si comporta come un fluido.

Le sabbie mobili possono trovarsi in vari contesti ambientali. Oltre alle aree naturali come paludi, spiagge durante la bassa marea, e sponde di fiumi e laghi, possono anche formarsi in seguito a fenomeni sismici o tempeste di sabbia che causano la liquefazione dei terreni, mettendo a rischio la stabilità delle strutture sovrastanti e alterando significativamente il paesaggio.

Come si fa a uscire dalle sabbie mobili

Rimanere intrappolati nelle sabbie mobili può essere un’esperienza angosciante, ma è possibile uscirne seguendo alcune precise tecniche, evitando di affidarsi alla forza bruta.

La prima regola fondamentale è mantenere la calma. Agitarsi e fare movimenti bruschi può peggiorare la situazione, aumentando la liquefazione della sabbia, causando un affondamento più rapido. Meglio liberarsi da tutto ciò che può aggiungere peso, come zaini o borse, per ridurre la pressione sulla sabbia.

Bisogna poi cercare di aumentare la superficie del corpo a contatto con la sabbia. Sdraiarsi sulla schiena e aprire le braccia aiuta a distribuire il peso in modo più uniforme, favorendo il galleggiamento. Questo metodo permette alle gambe di liberarsi gradualmente dalla presa della sabbia, riducendo lo sforzo necessario per estrarle.

Se possibile, aggiungere acqua alla zona circostante può aiutare ulteriormente. L’aggiunta di acqua fa sì che la sabbia si comporti più come un liquido, facilitando la risalita del corpo. Questo approccio è spesso utilizzato dai soccorritori per estrarre le persone intrappolate nelle sabbie mobili. In alternativa, muovere leggermente le gambe per far sì che l’acqua torni a infiltrarsi tra i granuli di sabbia può creare spazio intorno ai piedi, facilitando la liberazione.

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