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CURIOSITÀ 07 GIUGNO 2024

Cosa sono le terre rare, a cosa servono e perché sono preziose

Recentemente, in Norvegia, è stato scoperto il più grande giacimento di terre rare d’Europa. Situato nel sud-est del Paese, il deposito di Fensfeltet contiene 8,8 milioni di tonnellate di ossidi totali di terre rare (TREO).

Questa scoperta è significativa, soprattutto se paragonata al giacimento di Kiruna in Svezia, che contiene tra 1 e 2 milioni di tonnellate di terre rare. Stime elaborate dopo tre anni di trivellazioni indicano che questo giacimento potrebbe ridurre la dipendenza dell’Europa dalla Cina, attualmente il principale fornitore di terre rare.

La Rare Earths Norway prevede che l’estrazione potrebbe iniziare nel 2030, con un investimento iniziale di 870 milioni di euro, coprendo il 10% della domanda europea di terre rare in linea con gli obiettivi del Critical Raw Materials Act.

Per quanto la scoperta di uno dei più grandi giacimenti d’oro al mondo possa sembrare eccezionale secondo la concezione comune, possiamo dire che una tale riserva di terre rare può davvero cambiare il futuro dell’umanità.

Quali sono le 17 terre rare e perché si chiamano così

Le terre rare, note anche come Rare Earth Elements (REE), sono un gruppo di 17 elementi chimici che includono lo scandio (Sc) e l’ittrio (Y), insieme alla serie dei lantanidi che va dal lantanio (La) al lutezio (Lu). I lantanidi comprendono: lantanio (La), cerio (Ce), praseodimio (Pr), neodimio (Nd), promezio (Pm), samario (Sm), europio (Eu), gadolinio (Gd), terbio (Tb), disprosio (Dy), olmio (Ho), erbio (Er), tulio (Tm), itterbio (Yb) e lutezio (Lu).

Il nome “terre rare” può risultare fuorviante, in quanto questi elementi non sono particolarmente rari nella crosta terrestre, ovvero quella parte del globo che ricopre come un guscio il centro della terra. Tuttavia, sono raramente trovati in concentrazioni sufficientemente elevate per essere estratti e lavorati in modo economico.

La loro scoperta risale al 18º secolo, ma è in tempi più recenti che le loro straordinarie proprietà sono state comprese a fondo, rendendole fondamentali per molte applicazioni tecnologiche.

Dove si trovano i giacimenti di terre rare in Italia

In Italia, i giacimenti di terre rare non sono abbondanti. Tuttavia, ci sono stati alcuni ritrovamenti significativi, come quelli delle regioni dell’arco alpino, dal Friuli al Piemonte, e poi in Liguria, Toscana, Nord del Lazio, Abruzzo e Sardegna.

A livello mondiale, la Cina domina il mercato delle terre rare, possedendo circa un terzo delle riserve mondiali e producendo quasi il 60% del totale globale. Gli Stati Uniti sono il secondo maggior produttore mondiale, con circa il 15,5% della produzione globale. La distribuzione geografica delle terre rare è ampia, ma la concentrazione e la purezza dei depositi variano notevolmente, influenzando così la fattibilità economica della loro estrazione.

Perché le terre rare sono importanti per la tecnologia

Le terre rare sono fondamentali per la tecnologia moderna a causa delle loro uniche proprietà chimiche. Esse giocano un ruolo cruciale in una vasta gamma di applicazioni tecnologiche, specialmente nei settori dell’elettronica, delle energie rinnovabili e della produzione industriale avanzata.

Ad esempio, il neodimio (Nd) e il disprosio (Dy) sono essenziali per la produzione di magneti permanenti, utilizzati in motori elettrici, turbine eoliche e veicoli elettrici. Il cerio (Ce) è un componente chiave nei convertitori catalitici delle automobili, mentre l’europio (Eu) e il terbio (Tb) sono impiegati nella produzione di schermi televisivi e fluorescenti. Inoltre, le terre rare sono cruciali per la produzione di fibre ottiche, laser, apparecchiature mediche, e molte altre tecnologie avanzate.

Nel contesto della transizione energetica, le terre rare sono indispensabili per lo sviluppo delle energie rinnovabili. I pannelli solari e le turbine eoliche, ad esempio, richiedono questi elementi per migliorare l’efficienza energetica e la durabilità. Senza terre rare, il progresso verso un futuro sostenibile e a basse emissioni di carbonio sarebbe significativamente rallentato.

In sintesi, le terre rare, pur essendo poco conosciute, sono alla base della tecnologia moderna e della transizione verso un’economia verde. La crescente domanda di queste risorse, spinta dall’innovazione tecnologica e dagli obiettivi di sostenibilità, rende essenziale lo sviluppo di strategie efficaci per il loro recupero e utilizzo sostenibile.

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