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CURIOSITÀ 26 GENNAIO 2023

Sta succedendo qualcosa al centro della Terra: le conseguenze

L’universo è un luogo meraviglioso, ricco di fascino e, soprattutto, mistero.

Non passa giorno, infatti, senza che gli scienziati non scoprano qualcosa su ciò che ci circonda. Spesso l’obiettivo principale è la potenziale scoperta di corpi celesti potenzialmente abitabili, con caratteristiche simili al nostro (ne avevamo parlato qui).

Senza andare troppo lontano, però, anche la Terra ha i suoi “punti oscuri” e gli studiosi compiono scoperte costanti e imparano sempre qualcosa di nuovo sul nostro pianeta.

Nel 2003 un film chiamato “The Core” aveva ottenuto un discreto successo al botteghino parlando di cosa sarebbe successo alla Terra qualora il nucleo avesse smesso di girare. Nella pellicola le conseguenze descritte sono catastrofiche e un gruppo di eroi decide di compiere un viaggio su di una navicella speciale al centro del nucleo terrestre per riattivare la rotazione mediante l’utilizzo di testate nucleari.

E se la realtà superasse la finzione? Quali pericoli corriamo?

Cosa sta succedendo al nucleo della Terra

Eppure il nucleo terrestre sta davvero rallentando. Nessuna finzione cinematografica, nessuna spensierata visione dell’evento da una comoda poltrona.

La notizia è stata resa nota dai ricercatori cinesi Yi Yang e Xiaodong Song dell’Università di Pechino ed è rimbalzata subito tra i siti web di informazione di mezzo mondo.

Come spesso accade, in questi casi, l’informazione viene sconvolta dalla vastità del web e da chi lo popola. A tal proposito, si sono susseguiti articoli allarmistici sulle possibili (e non comprovate) ripercussioni su clima e livello dei mari.

In realtà, lo studio pubblicato su Nature Geoscience ha subito messo a tacere i campanelli d’allarme: gli effetti del rallentamento del nucleo della Terra dovrebbero essere tutto fuorché catastrofici.

Lo studio ci dice che la velocità di rotazione del nucleo solido accelera o rallenta in cicli di circa settant’anni.

Inoltre non si parla di “arresto”, ma di “rallentamento”: il nucleo interno della Terra è una sfera solida, composta principalmente da ferro e nichel, immersa in un oceano liquido, il nucleo esterno. In quest’ultimo viene generato il campo magnetico.

La differenza di velocità studiata negli anni da Yang e Song è facilmente spiegabile: fino a circa 15 anni fa il nucleo centrale ruotava a una velocità maggiore rispetto a quella di una superficie. Negli anni si è poi registrato un rallentamento: oggi si parla impropriamente di “arresto” perché il nucleo gira alla stessa velocità della crosta terrestre.

Rotazione del nucleo terreste più lenta: le conseguenze

Alcuni media sono arrivati addirittura ad annunciare che ci sarebbero stati profondi cambiamenti climatici e che il fenomeno potrebbe avere ripercussioni anche sul livello del mare. Nulla di tutto ciò. Al massimo si potrebbero verificare piccole variazioni nell’intensità del campo magnetico. Nulla di allarmante che possa influire con la nostra vita quotidiana.

Analizzando centinaia di terremoti a partire dalla seconda metà del secolo scorso, i ricercatori hanno scoperto che qualcosa di simile era già accaduto nei primi anni ’70, suggerendo un ciclo nella velocità di rotazione del nucleo interno, che si ripete più o meno ogni sette decenni. I motivi sono da ricercarsi nell’influenza gravitazionale del mantello terrestre, che con i suoi 3.000 chilometri di spessore separa il nucleo dalla crosta terrestre.

La scoperta, pertanto, è sicuramente importante ma, fortunatamente, possiamo metter via le paure di inversioni del campo magnetico o catastrofi in genere.

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