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CURIOSITÀ 09 GIUGNO 2024

Più meduse nel Mediterraneo perché il mare è troppo caldo: l’allarme

Il riscaldamento climatico è un problema ormai evidente ovunque. Non solo sulla superficie terrestre le temperature sono decisamente più alte della media degli anni preindustriali, ma anche sott’acqua si stanno verificando variazioni che modificano gli ecosistemi andando a danneggiare la flora e la fauna marina autoctone dei vari territori. Ne è un esempio il Mediterraneo dove si stanno diffondendo sempre più meduse e specie aliene che, con le correnti più calde, trovano un habitat perfetto per proliferare in un’area in cui in precedenza non avrebbero potuto vivere. Questo però avviene a discapito delle specie locali diventate improvvisamente prede per i nuovi arrivati. L’allarme sulla situazione è stato lanciato dal Wwf.

Perché il Mediterraneo è sempre più invaso da meduse e “alieni”

Nell’aprile 2023 la temperatura media della superficie del mar Mediterraneo ha raggiunto un nuovo record negativo, 21,1 gradi centigradi, con un aumento medio di quasi un grado rispetto al periodo 1850-1900. E durante l’inverno appena trascorso le acque del golfo di Napoli hanno registrato una temperatura di 15,5 gradi, con un aumento di un grado rispetto alla media. Un triste primato che sembra confermato anche dai più recenti dati forniti dal sistema europeo Copernicus, secondo cui ad aprile 2024 la temperatura globale della superficie del mare fra il 60° parallelo sud e il 60° nord è stata di 21,04 gradi, la temperatura più alta mai registrata in questo mese.

L’innalzarsi delle temperature impatta negativamente sul ruolo chiave dei mari nella termoregolazione del clima globale e nella custodia della biodiversità. Come riporta lo studio internazionale “New Record Ocean temperatures and related climate indicators” le acque oceaniche ricoprono il 70% del pianeta e assorbono circa il 90% del calore causato dal riscaldamento globale”.

Tornando al Mediterraneo, secondo il report del Wwf “Il respiro degli oceani”, le praterie di posidonia, piante acquatiche che assorbono circa 5,7 milioni di tonnellate di Co2 ogni anno, stanno diminuendo, così come le gorgonie, mentre meduse e specie aliene proliferano.

Scatta l’allarme per le temperature troppo alte: cosa sta succedendo

Gli effetti delle temperature troppo alte portano a un aumento delle meduse nel Mediterraneo e delle specie aliene. Il Wwf, a tal proposito, ritiene questa area marina l’hotspot del cambiamento climatico. Se non si inverte la tendenza, si rischia di minacciare gravemente la biodiversità e di perdere interi ecosistemi subacquei con effetti negativi a livello globale anche in superficie.

Al momento solo l’8.33% del Mediterraneo risulta protetto, percentuale troppo bassa per il WWF che suggerisce un’estensione al 30% entro il 2030. Tra gli altri interventi che l’organizzazione promuove c’è una maggior tutela della biodiversità, essenziale dato che le specie marine, a tutti i livelli della catena alimentare, rendono possibile lo stoccaggio naturale a lungo termine del carbonio blu.

Questo può infatti rimanere immobilizzato in forme organiche per migliaia di anni, contribuendo così alla mitigazione del clima nel lungo periodo. Per il Wwf bisognerebbe quindi proteggere i corridoi ecologici, vitali per la sopravvivenza di numerose specie migratorie, favorendo una pesca più sostenibile e pianificando un utilizzo dello spazio marittimo che rispetti le direttive europee.

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