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CURIOSITÀ 29 GIUGNO 2024

L’Antartide si sta sciogliendo troppo velocemente: l’allarme

L’Antartide si sta sciogliendo troppo velocemente. A lanciare l’allarme è una nuova ricerca del British Antarctic Survey. Secondo quanto scoperto sotto la calotta glaciale antartica, l’acqua calda che filtra sotto il ghiaccio può innescare un processo di scioglimento che non era stato previsto dai modelli precedenti e che avrebbe delle conseguenze sull’innalzamento del livello del mare.

Le previsioni fatte, quindi, vengono messe in discussione e il surriscaldamento globale assume una pericolosità ancora maggiore, se possibile. Qualora fosse così, alle coste si chiederebbe una capacità di adattamento maggiore. Ma vediamo nel dettaglio cosa significa.

Siamo al punto di non ritorno per l’Antartide?

La calotta glaciale dell’Antartide si sta sciogliendo più velocemente del previsto. Il ghiaccio è ai minimi storici. Gli scienziati hanno infatti individuato un “nuovo punto critico”, una soglia oltre la quale si entrerebbe in una fase “fuori controllo”.

Come accennato, a destare preoccupazione è l’acqua sempre più calda degli oceani che si sta insinuando sotto la sua “linea di terra” – lo spazio che c’è fra il fondo oceanico e la calotta glaciale sovrastante – e sta provocando uno scioglimento che potrebbe giungere a un punto di non ritorno.

Lo studio si concentra su un’area critica, dove il ghiaccio terrestre si stacca e inizia a galleggiare in acqua. In questo modo è destinato a sciogliersi, provocando l’innalzamento del mare. Si sta verificando attorno alle coste dell’Antartide e della Groenlandia.

“Le calotte glaciali sono molto sensibili allo scioglimento nelle loro zone di radicamento. Abbiamo scoperto che lo scioglimento della zona di ancoraggio mostra un comportamento simile a un punto di non ritorno, in cui un cambiamento molto piccolo nella temperatura dell’oceano può causare un aumento molto grande nello scioglimento della zona di ancoraggio, che porterebbe a un cambiamento molto grande nel flusso del ghiaccio sopra di esso”, hanno dichiarato i ricercatori.

Verrebbero prodotti così tanti piccoli mutamenti che non sarebbero più gestibili e si andrebbe verso “un processo di fusione incontrollata”, questo è quanto hanno spiegato i ricercatori. “Le attuali proiezioni per l’Antartide e la Groenlandia sono valutazioni sottostimate”, hanno aggiunto.

Un altro studio confermerebbe che il “Ghiacciaio del Giorno del Giudizio” in Antartide è vicino al collasso a causa dell’infiltrazione di acqua calda proveniente dagli oceani. Un problema che si aggiunge alla Calotta glaciale, grande quanto il Messico ma che si sta riducendo in maniera drastica.

Cosa accadrà se l’Antartide si scioglie

Che il cambiamento climatico sia un problema urgente non è una novità ma, se l’Antartide si sta sciogliendo davvero troppo velocemente, c’è meno tempo del previsto. Non intervenire potrebbe portare a ripercussioni catastrofiche per milioni di persone che vivono in prossimità delle coste.

Spugne, coralli e molti altri organismi si sono adattati all’ambiente freddo del Mare di Weddell, in Antartide, raggiungendo un livello notevole di biodiversità che merita di essere salvata dall’estinzione.

Con il progetto europeo Weddell Sea Observatory of Biodiversity and Ecosystem Change, l’Istituto Alfred Wegener, con un consorzio internazionale che vede impegnata anche l’Università di Padova, nei prossimi tre anni, vuole monitorare gli eventuali cambiamenti in questo ecosistema che non esiste da nessun’altra parte del pianeta. Non a caso è stata candidata dall’Unione europea e altri Stati affinché diventi un’area marina protetta.

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