La Ferrari iridata di Sheckter finisce all’asta

La Ferrari di Scheckter laureatasi campione del mondo di Formula1 nel 1979 finisce all’asta: per avere un pezzo di storia bisogna spendere una fortuna

Foto di Manuel Magarini

Manuel Magarini

Giornalista automotive

Classe 90, ha una laurea in Economia Aziendale, ma un unico amore: la scrittura. Da oltre dieci anni si occupa di motori, in ogni loro sfaccettatura.

Si profila come un appuntamento irrinunciabile per i collezionisti e gli appassionati di Formula 1 l’asta di RM Sotheby’s in programma per il prossimo 11 maggio. In occasione del week-end del Gran Premio di Monaco, uno degli eventi più glamour della stagione, sarà possibile aggiudicarsi una Ferrari. Mica una Rossa qualsiasi, bensì la 312 T4, con cui Jody Scheckter vinse il Campionato del Mondo nel 1979. Perché c’era un tempo dove la scuderia del Cavallino Rampante regolava la concorrenza, anche se i più giovani forse non lo ricordano.

Perché è un pezzo di storia

Seppur il fascino di Maranello abbia un enorme appeal pure oggi, vedasi l’approdo di Lewis Hamilton nel 2025, un titolo iridato manca dal lontano 2007, quando brillò la stella di Kimi Raikkonen. Ma la storia dell’azienda è sempre stata fatta di cicli, basti pensare che dal 1979 ci vollero 20 anni prima di riveder trionfare il mito italiano, cioè fino all’inizio dell’era Schumacher.

La 312 T4 ha un valore speciale anche per un altro motivo: fu l’ultimo Mondiale conquistato dalla Scuderia con il Commendatore, Enzo Ferrari, ancora in vita. La monoposto, interamente originale, presenta il telaio che vinse il Gran Premio d’Italia a Monza, terzo exploit stagionale dopo quelli maturati in Belgio e a Monaco.

Scheckter decide di porre all'asta la sua Ferrari iridata
Fonte: RM Sotheby's
La Ferrari di Sheckter sarà battuta all’asta

Nessun altro ha mai avuto il piacere di guidare la vettura eccetto Scheckter, il quale ne riprese il volante nel Tempio della Velocità, a margine del GP d’Itali 2019. Sia il sedile che le cinture sono le stesse dell’annata gloriosa e nel campionato trionfale il bolide corse 9 Grand Prix. Quarto dei cinque esemplari complessivamente costruiti, ebbe un ruolo determinante nella doppietta Piloti-Costruttori messa a segno. Acquistata dal driver sudafricano, 74 anni, nel 1982, ora possiede una stima di prevendita compresa tra i 4,5 e i 5 milioni di sterline.

Le altre auto di Sheckter acquistabili nella stessa asta

Oltre alla Ferrari 312 T4, il campione sudafricano metterà all’asta altri 11 bolidi provenienti direttamente dalla sua collezione privata. Ci sarà anche la McLaren M19A del 1971, rappresentante il primo atto della storia personale in F1. Sebbene non sia lo stesso veicolo con cui esordì al GP degli Stati Uniti (la guidarono nomi del calibro di Denny Hulme e Jackie Oliver), è un importante lascito di quel periodo, un tassello essenziale nella carriera di Sheckter.

La affiancherà la replica della Tyrrell P34 a sei ruote del 2008, un cimelio che fu inizialmente regalato allo sportivo durante il GP di Svezia del 1976. E poi risponderà all’appello la Wolf WR1 del 1977: progettata da Harvey Postlethwaite, portò Scheckter al secondo posto nel Mondiale Piloti. Forte di un design avveniristico e di uno spettacolare motore Ford Cosworth DFV, toccò delle vette notevoli.

Saranno attinti pure macchine di altre categorie, nello specifico due F2 (McLaren M21 del 1972 e Rondel M1 del 1973), una F3 (Merlyn Mk21 del 1971), la Merlyn Mk11a del 1970 di Formula Ford e la Trojan T101 di F5000. Un tocco di eleganza lo aggiungerà l’Alfa Romeo Giulietta SZ del 1960, partecipante alla Targa Florio del 1961 e del 1963. In totale, la quotazione del lotto ammonta a 10,9 milioni di sterline.