Piedi sul cruscotto: rischiate grosso, ecco perché

Mettere le gambe sul cruscotto è un gesto semplice e spesso ricorrente, purtroppo: i grossi rischi a cui ci si espone suggeriscono di adottare maggiore prudenza

Pubblicato: 1 Agosto 2024 10:22

Foto di Manuel Magarini

Manuel Magarini

Giornalista automotive

Classe 90, ha una laurea in Economia Aziendale, ma un unico amore: la scrittura. Da oltre dieci anni si occupa di motori, in ogni loro sfaccettatura.

In apparenza un gesto innocuo, nella pratica un problema in caso di incidente. Oltre a non brillare per eleganza ed educazione, mettere i piedi sul cruscotto significa esporsi a danni seri, confermati dalla scienza. La minaccia più immediata fa riferimento all’airbag. Se uno entra in funzione in questa posizione, la forza può proiettare le gambe verso l’alto con incredibile velocità, da qui conseguenze come fratture alle ossa, lesioni al viso o cranio schiacciato.

La cintura di sicurezza permette di proteggersi in caso di incidente. A certe condizioni, però, sale e riduce la sua efficacia nel prevenire il lancio in avanti. Il nuovo stato di equilibrio può alterare il centro di gravità del veicolo, tale da renderlo di più difficile controllo nelle emergenze.

I pericoli associati

Nelle circostanze peggiori, un peccato di leggerezza rischia di sortire dei danni rilevanti, di cui forse ce ne si pentirà per tutta la vita. La violenza di un impatto è potenziale causa di importanti lesioni al midollo spinale, addirittura la paralisi. Eventuali sinistri possono arrecare contusioni alla testa, ma con le gambe sul cruscotto aumentano le probabilità di gravi traumi cerebrali. Infine, non sono nemmeno da escludere a priori delle emorragie interne, persino letali.

Spesso le compagnie assicurative negano o riducono le richieste di risarcimento per lesioni subite, in quanto imputano alla parte lesa parte della responsabilità. In alcuni Paesi, chi viaggia con le gambe sul cruscotto vengono penalizzati parecchio. Se restringiamo il campo all’Italia, il Codice della Strada, nell’art. 169 co. 4, dispone: “Tutti i passeggeri dei veicoli a motore devono prendere posto in modo da non limitare la libertà di movimento del conducente e da non impedirgli la visibilità. Inoltre, su detti veicoli, esclusi i motocicli e i ciclomotori a due ruote, il conducente e il passeggero non devono determinare sporgenze dalla sagoma trasversale del veicolo”. A pensarci bene, il sedile, con le sue cinture e i suoi numerosi airbag, risulta efficace solo se usato in maniera appropriata.

Le buone abitudini

Invece di accorgersene poi, a scoppio ritardato, cerchiamo di essere cauti. Chiedete ai passeggeri di sedersi correttamente, con i piedi ben saldi a terra e la schiena appoggiata al sedile. Verificate, inoltre, che abbiano la cintura di sicurezza. A costo di essere zelanti, insistente e “minacciate” di fermarvi (o di non partire proprio) laddove non osservino le regole.

Una corretta informazione sui rischi di mettere le gambe sul cruscotto aiuta a un maggiore senso civico.Educare sé stessi e gli altri può fare la differenza tra la vita e la morte. Già alle autoscuole bisognerebbe sensibilizzare la popolazione su un tema tanto delicato. Prima vengono prese determinate buone abitudini (meglio ancora se consapevoli del perché), più sarà facile che vengano messe in pratica. Non si è mai troppo prudenti, specie in auto, dove, purtroppo, gli occupanti commettono di frequenti degli errori, incuranti delle ripercussioni. In favore di una maggiore sicurezza, il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha proposto la riforma del CdS, attualmente in attesa di un riscontro in Senato, dopo l’avallo della Camera.