La MotoGP sbarca in Europa: Bagnaia è l’uomo da battere

Il Motomondiale è pronto ad affrontare il primo round europeo della stagione: in Portogallo è sempre Bagnaia è l’uomo da battere, ma attenzione agli outsider

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Giorgia Guarnieri

Giornalista di MotoGP

Comunicazione e sport sono da sempre due fedeli compagni di viaggio: dalla scrittura alle immagini, mi piace raccontare storie ed eventi sportivi.

Nel fine settimana torna in pista la MotoGP per il primo appuntamento stagionale nel Vecchio Continente. Come lo scorso anno, sarà il Gran Premio del Portogallo ad aprire le danze in terra europea, che si correrà all’Autódromo Internacional do Algarve, nei pressi di Portimão

Una gara dalle premesse molto interessanti: Francesco Bagnaia arriva in terra portoghese da favorito vista l’ottima prova disputata in Qatar, ma attenzione a Jorge Martín, desideroso di fare un buon risultato su un tracciato a lui ostico, e a Marc Marquez, lo scorso protagonista (in negativo) proprio in Portogallo. Da tenere sotto controllo anche Miguel Oliveira, idolo di casa e in cerca di riscatto dopo una deludente gara d’apertura a Lusail; infine, da monitorare la situazione di Pedro Acosta, alle prese con dei fastidi al braccio.

Bagnaia ancora uomo da battere

Come detto, la stagione 2024 è ricominciata esattamente da dove ci aveva lasciato, vale a dire con un Francesco Bagnaia poco “appariscente”, ma sempre vincente. Il pilota di Chivasso, infatti, in Qatar ha reagito nella maniera migliore al quarto posto della Sprint Race, trionfando nella gara domenicale in solitaria. Una vittoria “alla Pecco”, frutto di tanto lavoro a testa bassa, senza fare proclami. 

A Lusail la coppia Bagnaia-Ducati è stata ancora una volta la prima della classe, dimostrandosi il binomio più affiatato: una situazione che li pone ‒ quasi automaticamente ‒ nel ruolo di favoriti anche in Portogallo. Un tracciato tecnicamente tosto, ma che sorride al ducatista: proprio qui, infatti, lo scorso anno ‘Pecco’ mise a segno un’incredibile doppietta di vittorie tra Sprint e gara nel GP d’apertura, a cui si aggiunge anche il trionfo nel 2021 sul medesimo tracciato. 

Martín, Portimão poco felice 

Dall’altra parte, a sorridere di meno all’idea di correre a Portimão c’è senza dubbio Jorge Martín. Anche per lui il 2024 è iniziato sulla falsariga della passata stagione, ovvero con una vittoria nella “sua” Sprint Race, confermandosi ancora una volta come specialista delle gare veloci. Tuttavia, già dopo la vittoria del sabato lo spagnolo aveva messo tutti in guardia, sottolineando come la sua Ducati avesse dei punti deboli da risolvere in vista della corsa domenicale. Presagi poco felici, ma che si sono poi avverati, con ‘Martinator’ che ha chiuso la gara lunga sì a podio, ma sul gradino più basso, a quasi due secondi da Bagnaia. 

Alle note stonate attuali, si aggiungono quelle del passato. Jorge, infatti, non vanta di certo un bel rapporto con l’Autodromo di Algarve, anzi: dal 2020 [anno in cui il GP del Portogallo ha iniziato ad essere disputato a Portimão, ndr] lo spagnolo non è mai salito sul podio, ottenendo un misero sesto posto come miglior piazzamento; a ciò si aggiungono i tre ritiri consecutivi delle ultime tre edizioni [esclusa la Sprint Race della passata stagione, dove è giunto secondo, ndr]. Sarà importante per lui invertire questa rotta e fare risultato per non perdere terreno da Bagnaia; è vero che siamo solo all’inizio, ma in un Campionato così lungo e con così tante incognite, ogni piccola sbavatura può essere decisiva, nel bene, ma soprattutto nel male. 

Obiettivo riscatto per Marquez

A doversi riscattare in Portogallo è anche Marc Marquez, grande protagonista (in negativo) lo scorso anno su questo tracciato: nelle prime fasi di gara, l’otto volte Campione del Mondo arrivò troppo lungo e innescò un incidente in cui rimasero coinvolti anche l’idolo di casa Miguel Oliveira e Jorge Martín, con il primo che fu poi costretto a saltare diverse gare causa infortunio.

La situazione attuale, però, è totalmente differente: se la scorsa stagione Marquez era in qualche modo “costretto” ad essere molto aggressivo per poter essere parte della lotta al vertice in sella alla Honda, quest’anno lo spagnolo arriva a Portimão con la consapevolezza di avere tra le mani un mezzo ‒ la Desmosedici GP23 ‒ molto competitivo e di poter lottare per il podio. Che in Qatar è sfuggito di poco, ma che potrebbe arrivare già in questo weekend. Obiettivo (non dichiarato) è quello di fare risultato, e c’è da scommeterci che Marc farà di tutto per raggiungerlo. 

L’Autódromo Internacional do Algarve

L’Autódromo Internacional do Algarve è situato nell’omonima regione nel sud del Portogallo, in prossimità della cittadina di Portimão, distante pochi chilometri. Inaugurato nel novembre del 2008, l’impianto ha una capacità di 100.000 spettatori ed è parte dell’avanguardistico complesso denominato Algarve Motorsports Park, che comprende al suo interno, oltre al sopracitato circuito, anche un pista per go-kart, un parco off-road, un hotel e molto altro. 

Il tracciato portoghese è caratterizzato da continui “saliscendi”, che rende difficile per i piloti calibrare le proprie staccate: il rischio principale, a Portimão, è dunque quello di arrivare troppo lunghi in discesa [dove le pendenze arrivano fino a un massimo del 12%, ndr] o, al contrario, di frenare troppo presto in salita [dove le pendenze arrivano fino a un massimo del 6%, ndr]. Nella sua configurazione motociclistica, il circuito si snoda in senso orario per 4.590 m con un totale di 15 curve, di cui 6 a sinistra e 9 a destra. Larga 18 metri, la pista presenta un solo rettilineo importante, quello in corrispondenza della corsia dei box, lungo quasi un chilometro (970 m). 

Per questo appuntamento, le distanze di gara saranno le seguenti: la MotoGP dovrà disputare 25 giri nella gara domenicale e 12 nella Sprint Race, mentre Moto2 e Moto3 dovranno completare rispettivamente 21 e 19 giri.