Aumentano i prezzi della Tesla Model Y: il nuovo listino

Tesla applica un rincaro al prezzo della best-seller Model Y sia in Europa sia negli Stati Uniti. Ora le versioni di punta costano di più anche in Italia

Foto di Manuel Magarini

Manuel Magarini

Giornalista automotive

Classe 90, ha una laurea in Economia Aziendale, ma un unico amore: la scrittura. Da oltre dieci anni si occupa di motori, in ogni loro sfaccettatura.

Musk sembra essersi in parte pentito del taglio ai prezzi avviato a inizio 2023. Dopo i tagli dei mesi scorsi, Tesla attua un ritocco verso l’alto della Model Y a partire dal 22 marzo in Europa e dal 1° aprile negli Stati Uniti. Una mossa che sembra essere strettamente correlata ai profitti deludenti maturati nel recente periodo.

Un’onta da riscattare

In alcune dichiarazioni rilasciate alla stampa, il tycoon sudafricano aveva persino ventilato la vendita dei modelli a parità di spesa produttiva. Ma i tempi sembrano immaturi e dovrebbe essere ancora così nel breve-medio termine.

Oltretutto, Musk ha appena perso da poco il titolo di uomo più ricco del Pianeta, in favore di Jeff Bezos (numero uno della piattaforma e-commerce Amazon). Forse un’onta troppo grave da sopportare per l’imprenditore, e adesso si corre ai ripari, con la Model Y.

Presumibilmente regna la convinzione che, a prescindere dalle cifre, la domanda sarà comunque buona. Una tesi suffragata (almeno in teoria) dalla reazione entusiasta del pubblico lo scorso anno. Quando il veicolo si è rivelato best seller globale, davanti a rivali meno care, tipo la Dacia Sandero.

La mossa annunciata dalla compagnia ha pure una seconda valenza: conferire una spinta alle vendite nel primo trimestre. In esclusiva per la clientela statunitense, la compagnia propone 5.000 miglia di ricariche gratuite ai Superchrager, che diventano 10.000 in caso di permuta.

Come cambia il prezzo in Italia

Dallo scorso 22 marso, la Tesla Model Y è disponibile al prezzo di 51.990 euro (contro i precedenti 49.990) in versione Long Range e di 57.990 euro (sempre in aumento di 2.000 euro) in quella Performance. Invariata la soglia d’accesso: 42.690 euro, sufficienti per l’acquisto della Model Y a trazione posteriore.

La strategia di Tesla potrebbe prefigurare un trend di aumento generalizzato dei prezzi delle vetture a batteria (BEV), in controtendenza con le recenti mosse. Il futuro dipenderà da una pluralità di fattori, tra cui l’andamento delle materie prime, l’evoluzione della concorrenza e le politiche governative e il sostegno della mobilità elettrica.

Il tema è caldo, perché uno dei principali deterrenti all’acquisto delle BEV è da ricercarsi proprio nel costo elevato, specie in quei Paesi, tipo l’Italia, dove il reddito medio della popolazione non è poi così alto.

La principale ragione consiste nell’accumulatore, un componente tuttora parecchio oneroso nell’attività produttiva. Aziende e istituti di ricerca stanno provando a sondare delle nuove strade per ovviare al problema, ma finora la mossa ha riscontrato poco successo.

Tuttavia, la forte domanda riscossa dalla gamma Tesla e l’appeal del marchio, basato su una campagna di marketing aggressiva (e, sotto certi aspetti, innovativa) sono potenzialmente in grado di mitigare l’effetto del rincaro.

A livello di software si trova, peraltro, poco in giro anche solo paragonabili, con l’Autopilot e il Full-Self Driving (FSD) che fanno parecchio gola, soprattutto ai ragazzi, avvezzi a tecnologie avanzate.

Nulla cambia, invece, in merito alla Model 3 e al resto del portafoglio prodotti. In attesa di lanciare la Model 2 (prevista nel 2025 o nel 2026), che, stando alle parole di Musk, costituirà una “rivoluzione”. Non nella tecnologia, bensì nel prezzo, dovendo costare intorno ai 25.000 euro.