S-Brake, la portiera che salva la vita ai ciclisti

Progettato in Germania un dispositivo basato su dei sensori di prossimità per frenare l’apertura della portiera dell'auto in caso di pericolo di collisione

Foto di Riccardo Asta

Riccardo Asta

Giornalista smart mobility

Nato a Genova nel 1985, laureato in architettura ma con una formazione multidisciplinare. Da anni collabora con riviste specializzate trattando temi legati alla mobilità sostenibile e al mondo bici, occupandosi in particolare del segmento e-bike e di tutte le novità che lo riguardano

Chi usa la bicicletta in città sa bene quanto deve stare attento ai potenziali pericoli provenienti dal traffico. Uno di questi è certamente quello riguardante il ben noto fenomeno delle sportellate delle automobili che d’improvviso invadono la strada. I motociclisti sono una delle categorie più esposte a questo problema, ma la situazione per chi va in bici è se possibile ancora più critica. Molte delle piste ciclabili infatti sorgono quasi sempre sul fianco destro della carreggiata, proprio dove di solito si parcheggiano le auto. Per chi non lo sapesse, il Codice della Strada obbliga chi va in bici a percorrere le infrastrutture ciclabili quando queste sono presenti, nonostante la scarsa sicurezza che a volte trasmettono. 

Portiere distratte

Si spera sempre che chi apre la portiera di un’auto abbia guardato prima se c’è un veicolo in avvicinamento ma, complice la silenziosità delle bici e la distrazione che ormai dilaga come un’epidemia, molte persone non danno nemmeno un’occhiata veloce. Ancora meno praticano l’apertura corretta della portiera attraverso il braccio destro, che costringe a voltare il corpo e la faccia verso la situazione circostante. Se poi aggiungiamo che le automobili sono diventate sempre più grandi mentre i parcheggi rimangono delle stesse dimensioni di vent’anni fa, capiamo bene quanto il problema sia complesso. Gli studiosi degli incidenti del settore assicurativo hanno stabilito che se una bicicletta viaggia a 20 km/h, la portiera di un’auto aperta deve trovarsi a circa undici metri di distanza perché il ciclista abbia il tempo di frenare. Sotto questo valore c’è un reale rischio di collisione, anche se molto dipende da quanto viene aperta la portiera e con quanta rapidità. 

La bici nel traffico tra le auto
Fonte: 123RF
Ogni utente della strada dovrebbe avere una soglia dell’attenzione molto alta

Un problema su cui riflettere

Tutto ciò dovrebbe far riflettere un po’ tutti, sia le amministrazioni che scelgono di creare tante corsie dipinte vicino alle auto invece che una quantità, magari minore, ma di piste ciclabili protette, sia gli utenti della strada. Nessuna persona alla guida può permettersi di circolare distratta, e più il veicolo è grande e potenzialmente letale, più il pilota dev’essere accorto in ogni piccola manovra. Sappiamo però dai dati degli ultimi tempi che la distrazione è la principale causa di sinistro stradale, un fenomeno nuovo che sembra difficile da affrontare. La situazione dunque è piuttosto delicata e, come al solito, dobbiamo un’altra volta chiedere aiuto alla tecnologia. Ben vengano soluzioni come quella di cui stiamo per parlare, ma bisogna comunque considerare che la migliore arma di difesa è sempre una mente vigile e che abituarsi troppo a dispositivi tecnologici non fa che intorpidirla.

S-Brake, il meccanismo
Fonte: hq-europe.com
Il sistema S-Brake che frena l’apertura della portiera auto

Cos’è S-Brake

Fuori dai nostri confini se ne inventano di tutti i colori, alcune trovate sono bizzarre, altre come questa sono invece davvero interessanti. 

Si chiama S-Brake ed è un dispositivo pensato per risolvere il problema dell’interferenza tra apertura delle portiere e passaggio di veicoli (o pedoni). L’idea è quella di sfruttare i sensori delle automobili per rilevare la presenza di un oggetto in avvicinamento e nel caso frenare l’apertura della portiera. Alcune auto di classe medio/alta sono già dotate di questo “segnalatore”, solo che si limitano ad avvisare il conducente attivando una spia rossa. S-Brake usa lo stesso segnale ma invece di accendere una luce agisce frenando attivamente la portiera. Si tratta di una soluzione più sicura per tutte le parti coinvolte visto che il conducente dell’auto può comunque aprire la portiera (in caso debba ad esempio fuggire dall’abitacolo), ma per farlo deve spingerla con una forza maggiore.

S-Brake, il sistema di funzionamento
Fonte: hq-europe.com
Il sistema funziona grazie ai sensori montati sull’auto che frenano l’apertura della porta in caso di avvicinamento pericoloso

Come funziona

Il modo in cui funziona S-Brake è dunque piuttosto semplice: un computer analizza la velocità e la distanza dei veicoli in avvicinamento grazie ai sensori presenti nell’auto, mentre un motore frena l’apertura della portiera in caso di rischio di contatto. I tradizionali fermaportiere meccanici utilizzati nelle automobili hanno di solito due o tre posizioni di tenuta fisse che non possono essere regolate: questo implica degli scatti difficilmente controllabili dall’autista, visto che si tratta di elementi non proprio leggeri. S-Brake ha invece posizioni di chiusura infinite in modo che la portiera possa essere aperta fino all’angolazione desiderata e bloccata lì. Non solo: il sistema di monitoraggio della prossimità può inviare un segnale per mantenere direttamente la porta chiusa quando qualcuno si trova troppo vicino, evitando così completamente il rischio di collisione.

Criticità e implementazione 

S-Brake è stato sviluppato da ingegneri tedeschi sotto la guida di Christian Rucha e del suo team; il gruppo di lavoro ha impiegato solo pochi mesi per creare il primo prototipo ma la grande sfida è quella di rendere il sistema pronto per la produzione in serie. C’è però un problema: S-Brake non può essere installato in un secondo momento e le case automobilistiche dovrebbero provvedere ad introdurlo in fabbrica durante le fasi di montaggio. Questo potrebbe essere un ostacolo non da poco ma in fin dei conti si tratterebbe di una caratteristica in più che potrebbe avere un impatto poco influente in termini di progettazione. l’S-Brake infatti si adatta alle portiere della maggior parte dei veicoli e sarebbe quindi semplice da implementare. Bisognerebbe capire bene i costi di produzione e montaggio ma non sarebbe da escludere anche un coinvolgimento dei governi per aiutare la diffusione di uno strumento così utile per salvare vite umane

Seguiremo con estremo interesse gli sviluppi, sperando ci siano novità positive di cui parlare.

Persona caduta in bici dopo incidente
Fonte: 123RF
I ciclisti sono più esposti al problema delle portiere perché spesso le piste ciclabili affiancano le auto parcheggiate