Audio di Raoul Bova a Fabrizio Corona, Monzino li avrebbe venduti per 1000 euro e il numero di uno spacciatore

Il caso Bova si arricchisce di ulteriori dettagli, spunta un pusher e la cifra chiesta da Federico Monzino per la vendita di chat e audio

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Emergono ulteriori dettagli sul caso Bova e nel dettaglio su audio e chat, ormai celebri, che da Federico Monzino e Martina Ceretti sono arrivati a Fabrizio Corona. Centrale per l’inchiesta di tentata estorsione, la modalità con cui è stato trasferito il materiale diffuso da Falsissimo e chi ha ricattato di fatto Raoul Bova. Federico Monzino avrebbe rivelato di aver venduto messaggi e vocali whatsapp per 1000 euro, ma nel mirino degli inquirenti c’è il numero di telefono di un pusher.

Le novità dalle indagini sul caso Bova

Federico Monzino a La Repubblica aveva raccontato di aver girato, con il consenso di Martina Ceretti, gli audio e le chat a Fabrizio Corona.

L’intento iniziale era quello di far diventare famosa la modella.

Fabrizio CoronaANSA
Fabrizio Corona avrebbe ricevuto audio e chat di Raoul Bova in cambio di denaro e un numero telefonico di un pusher

La stessa però poi avrebbe cambiato idea e cercato di fermare tutto inutilmente.

Agli inquirenti il giovane imprenditore milanese avrebbe affermato l’opposto.

Si sarebbe accordato con Fabrizio Corona per ricevere 1000 euro in contanti e il numero di telefono di uno spacciatore.

Il giallo del pusher

Raoul Bova, che nella separazione dalla compagna ha scelto di farsi assistere dall’ex suocera e avvocato divorzista Annamaria Bernardini de Pace, avrebbe denunciato prima della diffusione di audio e chat un presunto ricatto.

Gli inquirenti sono al lavoro per identificare l’autore della tentata estorsione all’attore e in parallelo starebbero concentrando le indagini sul numero di telefono di un presunto pusher ricevuto da Federico Monzino in cambio del materiale tra Raoul Bova e Martina Ceretti.

Sarebbe importante comprendere se si tratti di un credito aperto di droga o solo di un contatto girato dal creator di Falsissimo all’imprenditore.

L’identità del ricattatore

Quest’ultimo dettaglio sarebbe fondamentale per definire l’identità del presunto ricattatore di Raoul Bova.

Secondo quanto riferisce il Corriere della Sera ci sono dei particolari utili per l’identificazione di chi ha scritto all’attore prima della puntata di Falsissimo del 21 luglio scorso.

La sim da cui sono partiti i messaggi a Raoul Bova sarebbe spagnola e nella chat si evince che chi scrive conosce bene il rapporto tra l’interprete di Don Matteo e Martina Ceretti.

Ci sono però anche delle anomalie, il ricattatore, volente o nolente, non era a conoscenza del fatto che Raoul Bova e Rocio Munoz Morales non si fossero mai sposati e ha sbagliato il cognome della modella presunta amante dell’attore.

raoul-bova-monzino-fabrizio-corona Fonte ANSA / Instagram Federico Monzino