Autovelox non omologati, scontro tra Comuni e Ministero e multe a forte rischio annullamento
L’omologazione degli autovelox rischia di diventare un caso politico. Salvini congela il decreto, migliaia di multe potrebbero essere annullate
È scontro tra Comuni e Ministero dei Trasporti sull’omologazione degli autovelox. Il nodo riguarda la distinzione tra dispositivi “approvati” e dispositivi “omologati”. La Cassazione ha stabilito che solo gli autovelox omologati dopo il 2017 possono elevare multe. Buona parte delle multe, quindi, sarebbe a rischio annullamento.
- Il Mit ha chiesto l’elenco completo degli autovelox
- Autovelox irregolari e multe a rischio annullamento
- Vuoto normativo e tribunali oberati di ricorsi
Il Mit ha chiesto l’elenco completo degli autovelox
Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (Mit), guidato da Matteo Salvini, ha chiesto all’Anci (l’associazione dei Comuni italiani) un elenco dettagliato degli autovelox in uso, sia fissi che mobili.
Il Mit, infatti, ha intenzione di riattivare il decreto che fissa le regole per l’omologazione degli autovelox.
ANSA
Matteo Salvini, ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture
Autovelox irregolari e multe a rischio annullamento
Secondo la sentenza 10505/2024 della Cassazione, solo gli autovelox omologati dopo il 13 giugno 2017 possono elevare sanzioni. Sulla base di questa sentenza sono arrivati migliaia di ricorsi per chiedere l’annullamento delle multe.
Una prima ricognizione condotta dall’Anci su un campione di mille comuni non promette nulla di buono per le amministrazioni locali. Infatti, il 59,4% degli autovelox è stato omologato prima del 2017. Ciò significa che solo le multe elevate utilizzando il restante 40,6% dei dispositivi può considerarsi valida.
Tutte le altre sono teoricamente annullabili tramite ricorso. E non è escluso che i giudici possano stabilire il rimborso delle multe fatte con autovelox non omologati e già pagate. La situazione non migliora con gli autovelox mobili, anzi: solo il 32,8% è stato omologato dopo il 2017.
Vuoto normativo e tribunali oberati di ricorsi
Gaetano Manfredi, presidente dell’Anci, ha riconosciuto l’esistenza di un vuoto normativo da colmare al più presto. Inoltre, Manfredi ha precisato che la prima ricognizione condotta su un campione di mille Comuni è ancora preliminare.
Il Ministero dei Trasporti lo scorso marzo aveva congelato il testo normativo sull’omologazione proprio in attesa dei numeri definitivi. Il nuovo testo del Mit potrebbe vietare l’uso degli autovelox più vecchi, mettendo così fine al caos dei ricorsi che impegna i cittadini e i tribunali.
L’Anci ha assicurato che coinvolgerà i Comuni per avere un quadro chiaro e definitivo degli autovelox in uso, ma per il momento la situazione resta in stallo e il Ministero dei Trasporti, diretto da Matteo Salvini.
