Domicella, venti operai sfruttati in due opifici - lager: scarti tessili ammucchiati e zero sicurezza
Quattro cittadini bangladesi denunciati a Domicella per caporalato e sfruttamento: sequestrati due opifici tessili per gravi violazioni.
È di quattro persone denunciate e due opifici sequestrati il bilancio di un’operazione di polizia giudiziaria condotta a Domicella il 17 luglio. L’intervento, coordinato dalla Procura della Repubblica di Avellino, ha visto coinvolti poliziotti del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Lauro, personale dell’Ufficio Immigrazione della Questura e finanzieri della Tenenza di Baiano, con il supporto dell’Ufficio tecnico comunale. L’azione è stata finalizzata a contrastare il fenomeno del caporalato e il favoreggiamento dell’immigrazione clandestina nei confronti di cittadini extracomunitari impiegati nel settore tessile.
Operazione congiunta delle forze dell’ordine
Secondo quanto si legge sul sito della Polizia di Stato, l’operazione si è svolta nella mattinata del 17 luglio a Domicella, piccolo centro dell’Irpinia. Le forze dell’ordine, coordinate dalla Procura di Avellino, hanno effettuato controlli mirati in due opifici tessili attivi sul territorio comunale. All’azione hanno preso parte anche i finanzieri della Tenenza di Baiano e il personale dell’Ufficio tecnico del Comune, a testimonianza della sinergia tra diversi enti per contrastare i fenomeni di sfruttamento e illegalità nel mondo del lavoro.
Controllati venti lavoratori extracomunitari
Durante i controlli, sono stati identificati 20 cittadini del Bangladesh impiegati nei due opifici. Gli accertamenti hanno permesso di verificare che tutti i lavoratori risultavano regolarmente presenti sul territorio nazionale. Tuttavia, l’attenzione degli investigatori si è concentrata sulle condizioni di lavoro e sulle modalità di gestione delle attività produttive, che hanno fatto emergere gravi irregolarità.
Denunciati quattro cittadini bangladesi
Al termine delle verifiche, sono stati denunciati in stato di libertà i titolari delle due ditte, un 46enne e un 45enne, entrambi di nazionalità bangladese, insieme ad altri due connazionali. Le accuse, formulate allo stato delle indagini, riguardano l’intermediazione illecita e lo sfruttamento del lavoro in concorso tra loro, oltre al mancato smaltimento degli scarti tessili derivanti dalla lavorazione, che sono stati trovati accumulati in cumuli all’interno degli opifici.
Sequestro degli opifici per gravi violazioni
Gli opifici sono stati sottoposti a sequestro in quanto risultati non conformi alle norme basilari sulla sicurezza del lavoro e privi dei requisiti igienico-sanitari previsti dalla legge. Il personale dell’Ufficio Tecnico del Comune di Domicella ha attestato le gravi carenze riscontrate durante l’ispezione, tra cui la mancanza di adeguate misure di sicurezza e l’assenza di condizioni igieniche minime per i lavoratori.
Fenomeno del caporalato sotto la lente delle autorità
L’operazione si inserisce in un più ampio contesto di contrasto al caporalato e alle forme di sfruttamento dei lavoratori stranieri, fenomeni che continuano a rappresentare una piaga nel settore manifatturiero e agricolo del territorio. Le autorità hanno sottolineato l’importanza di controlli periodici e mirati per prevenire e reprimere le pratiche illecite che ledono i diritti dei lavoratori e compromettono la sicurezza nei luoghi di lavoro.
L’operazione condotta a Domicella rappresenta un importante segnale di attenzione da parte delle istituzioni nei confronti dei diritti dei lavoratori e della legalità nel settore produttivo. Le indagini proseguiranno per accertare eventuali ulteriori responsabilità e per garantire che episodi simili non si ripetano in futuro.

Il presente articolo è stato redatto con l’ausilio di sistemi di intelligenza artificiale e con una successiva verifica e valutazione umana.