Donne sempre più impaurite secondo il rapporto del Censis, 7 su 10 temono di uscire di casa la sera
Secondo un rapporto del Censis sulla sicurezza fuori casa, quasi 7 donne su 10 hanno paura a uscire la sera e limitano le proprie libertà personali
È stato presentato il primo rapporto Univ-Censis “La sicurezza fuori casa” ha evidenziato un allarme diffuso, soprattutto tra le donne: il 67,3% ha timore a tornare a casa di sera. In aumento anche i reati predatori e le rinunce alla vita sociale per paura, mentre cresce la richiesta di sicurezza, anche attraverso la vigilanza privata.
Il rapporto del Censis
Secondo il primo rapporto Univ – Censis “La sicurezza fuori casa”, presentato oggi – mercoledì 7 maggio 2025 – a Roma, il 94,2% degli italiani desidera sentirsi sicuro quando si trova fuori casa, ma il 38,1% ha rinunciato almeno una volta a uscire per paura.
La percentuale sale al 52,1% tra i giovani. Nel 2024 sono stati denunciati 2.388.716 reati, in aumento del 3,8% rispetto al 2019 e del 2% rispetto al 2023.
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Tra i reati più frequenti ci sono le rapine in pubblica via (16.510 casi, +24,1% dal 2019), i borseggi (140.690, +2,6%) e gli scippi (13.474, +7,9%). L’allarme sociale cresce anche a causa della percezione soggettiva di insicurezza: il 70,4% degli italiani ritiene che la criminalità sia aumentata nell’ultimo anno.
Donne sempre più impaurite
Secondo il rapporto, l’81,8% delle donne afferma che camminare per strada è oggi più pericoloso rispetto a cinque anni fa. Il 74,2% si sente meno sicura quando esce e il 67,3% ha paura a rientrare a casa dopo il tramonto.
Le donne risultano più esposte a forme specifiche di violenza: nel 2024 sono state denunciate 6.587 violenze sessuali, in aumento del 34,9% in cinque anni.
Inoltre, il 25,6% delle donne ha subito almeno una molestia sessuale, il 23,1% è stata vittima di scippo o borseggio e il 29,5% è stata seguita da uno sconosciuto. Come spiegato nel rapporto, “la paura di essere vittima di qualche reato o evento pericoloso determina l’adozione di una serie di comportamenti di autotutela che limitano fortemente le libertà individuali”.
Il ruolo della vigilanza privata
Il 65,1% degli italiani pensa che lo Stato da solo non sia in grado di garantire sicurezza nei luoghi pubblici, uno scenario dal quale la vigilanza privata emerge come un nuovo attore fondamentale: il 75,8% della popolazione crede che la presenza di guardie giurate contribuisca a prevenire i reati, il 74,4% le considera una componente indispensabile del presidio del territorio e il 71,3% afferma di sentirsi più sicuro alla vista di un operatore della sicurezza.
Quasi 12 milioni di cittadini hanno chiesto assistenza o informazioni a questi operatori, e circa 8 milioni sono stati aiutati in situazioni di emergenza, come aggressioni, furti o rapine.
Nonostante il loro ruolo riconosciuto, il 59,2% degli italiani ritiene che questi professionisti percepiscano stipendi non adeguati rispetto alle responsabilità che assumono.
