Emanuela Orlandi e il numero di telefono nel diario, la coincidenza con Telepace e cosa c'entra Papa Wojtyla
Entra Telepace nel caso Orlandi: un numero di telefono presente nella rubrica della giovane passò all’ emittente televisiva cattolica nel 1990
L’emittente televisiva cattolica Telepace entra nel caso della scomparsa di Emanuela Orlandi, la cittadina vaticana 15enne scomparsa nel giugno 1983 a Roma. Sull’agenda della ragazza venne trovato un numero di telefono mai associato a nessuno, ma anni dopo quella stessa utenza venne utilizzata da Telepace: è quanto emerso dall’ultima seduta della commissione parlamentare d’inchiesta.
- Il numero di telefono nel diario di Emanuela Orlandi
- Il coinvolgimento di Papa Giovanni Paolo II
- Le indagini e le piste seguite
Il numero di telefono nel diario di Emanuela Orlandi
Nel diario personale di Emanuela Orlandi, scomparsa il 22 giugno 1983, venne ritrovato un numero di telefono, 3455288, accanto al nome “Federica” e alla frase enigmatica “Indovina chi è?”.
Questo dettaglio, rimasto inosservato per anni, è emerso durante le recenti indagini della Commissione parlamentare d’inchiesta sulla scomparsa della ragazza.
Fonte foto: ANSA
La particolarità risiede nel fatto che, anni dopo, la stessa utenza telefonica è stata assegnata all’emittente televisiva cattolica Telepace (molto vicina all’allora pontefice Giovanni Paolo II). Una coincidenza che ha spinto la Commissione a esaminare più a fondo la questione.
Il coinvolgimento di Papa Giovanni Paolo II
Papa Giovanni Paolo II seguì la vicenda con particolare attenzione. Il 3 luglio 1983, durante l’Angelus domenicale in Piazza San Pietro, lanciò un appello “a chiunque abbia responsabilità nella scomparsa della giovane” affinché la ragazza potesse fare ritorno a casa. Un gesto inusuale, che attirò molta attenzione sul caso.
Nelle settimane successive, il Vaticano ricevette telefonate da sedicenti rapitori che collegavano la scomparsa di Emanuela alla richiesta di liberazione di Mehmet Ali Ağca, l’attentatore del Papa nel 1981. Le autorità vaticane non confermarono mai ufficialmente l’autenticità di queste rivendicazioni, ma la stampa e gli inquirenti le considerarono un elemento centrale dell’indagine.
Secondo alcune testimonianze, Wojtyła si interessò personalmente all’evoluzione delle indagini, e il suo ruolo fu interpretato da molti osservatori come segno della consapevolezza, all’interno della Santa Sede, di molti dettagli non divulgati del caso Orlandi.
Le indagini e le piste seguite
Nel corso degli anni, diverse piste sono state esplorate per far luce sulla scomparsa di Emanuela Orlandi. Tra queste, il coinvolgimento della Banda della Magliana, l’ipotesi di un rapimento orchestrato per influenzare le politiche vaticane e la possibilità di un insabbiamento interno alla Santa Sede.
Nel 2023, il Promotore di Giustizia dello Stato Vaticano Alessandro Diddi ha ripreso in mano i fascicoli del caso, con l’obiettivo di riesaminare tutti i documenti e le testimonianze disponibili
Parallelamente, la Procura di Roma e la Commissione parlamentare italiana hanno avviato inchieste parallele, fino ad arrivare alle audizioni della Commissione parlamentare di inchiesta sulla scomparsa di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori, alle quali seguiranno ora “approfondimenti tecnici” per chiarire la presenza di quel numero sulla rubrica della giovane e nelle sedi della tv vaticana.
