Femminicidio Carol Maltesi, l'ex fidanzato Davide Fontana condannato all'ergastolo nell'appello bis

Confermato l’ergastolo nell’appello bis per Davide Fontana, colpevole del femminicidio dell’ex fidanzata Carol Maltesi: riconosciuta l’aggravante

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Dopo l’annullamento della Cassazione, la corte d’Assise d’Appello di Milano ha condannato all’ergastolo senza isolamento diurno Davide Fontana, ritenuto responsabile del femminicidio dell’ex fidanzata Carol Maltesi, uccisa l’11 gennaio 2022 a Rescaldina, nel Milanese. Riconosciuta nell’appello bis anche l’aggravante della premeditazione.

Condannato all’ergastolo Davide Fontana

Nella giornata di oggi – giovedì 15 maggio 2025 – è stato ha condannato all’ergastolo Davide Fontana, l’ex fidanzato di Carol Maltesi, uccisa l’11 gennaio del 2022 a Rescaldina, comune della città metropolitana di Milano.

Il verdetto è arrivato dopo l’annullamento con rinvio deciso dalla Corte di Cassazione, che aveva richiesto un nuovo esame da parte della Corte milanese. In questo secondo grado bis, i giudici hanno accolto le richieste della Procura generale, riconoscendo l’aggravante della premeditazione, elemento precedentemente escluso.

femminicidio Carol Maltesi Davide Fontana ergastoloFonte foto: ANSA
Un momento del processo a Davide Fontana per il femminicidio di Carol Maltesi: l’uomo è stato condannato all’ergastolo

La sentenza esclude tuttavia l’isolamento diurno, poiché Fontana non è stato riconosciuto colpevole di aver agito con crudeltà. I familiari della vittima, rappresentati come parte civile, hanno espresso soddisfazione per la decisione: “Spero che adesso sia finita e che Carol riposi in pace”, ha detto la zia di Carol.

Il femminicidio di Carol Maltesi

Carol Maltesi fu uccisa l’11 gennaio 2022, quando aveva 26 anni, nella sua abitazione di Rescaldina, in provincia di Milano. Davide Fontana, ex compagno della donna, ha ammesso di averla colpita con un martello per 13 volte e successivamente di averle tagliato la gola con un coltello da cucina.

Il giorno dell’omicidio, i due si erano incontrati per girare un video destinato alla piattaforma OnlyFans, nel quale la vittima doveva apparire legata e con un cappuccio sulla testa. La scena era stata commissionata da un utente che si è poi rivelato essere lo stesso Fontana, attraverso un profilo falso.

Dopo il delitto, Fontana ha smembrato il corpo della vittima e ha conservato i resti in un congelatore per diverse settimane, per poi tentare di disfarsene bruciandoli. Non riuscendoci, li ha abbandonati in un dirupo in provincia di Brescia. Fontanta, durante il periodo in cui il corpo era nascosto, ha anche utilizzato il telefono della vittima per rispondere ai messaggi di amici e familiari, fingendo che fosse ancora vita.

Il primo processo a Fontana

Il processo di primo grado, celebrato con rito abbreviato, si era concluso con la condanna di Fontana all’ergastolo. La sentenza d’appello, pronunciata il 3 maggio 2023, aveva confermato la pena, ma senza riconoscere le aggravanti della premeditazione e della crudeltà.

La Cassazione, il 18 gennaio 2024, ha però annullato parzialmente la sentenza, ordinando un nuovo processo per riesaminare la sussistenza della premeditazione.

Il nuovo verdetto ha accolto le richieste della Procura generale, stabilendo che l’omicidio fu pianificato. Le motivazioni della Corte saranno pubblicate fra 60 giorni.

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