Gabriele Bianchi ha scritto un libro sull'omicidio Willy Monteiro: "La verità che nessuno vuole accettare"

Gabriele Bianchi, il 30enne condannato per l'omicidio a Colleferro di Willy Monteiro, ha pubblicato un libro dove racconta la sua versione sul delitto

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Un libro per raccontare la sua verità, “che nessuno vuole accettare”, sull’omicidio di Willy Monteiro, il 21enne che ha pestato a morte insieme al fratello a Colleferro nel settembre 2020. Dal carcere di Rebibbia, dove è recluso da circa cinque anni, Gabriele Bianchi lancia una pubblicazione di 70 pagine per raccontare quello che definisce “un processo mediatico, con un esito già scritto” e che “un innocente può finire all’inferno senza peccato…”.

Le condanne per l’omicidio di Willy Monteiro

Gabriele Bianchi è stato condannato a 28 anni per aver ucciso a calci e pugni e con l’uso di colpi di arti marziali Willy Monteiro, nel comune della provincia laziale la notte tra il 5 e il 6 settembre 2020, dopo aver ricevuto l’ergastolo in primo grado e poi in appello una pena a 24 anni di carcere insieme al fratello Marco.

In seguito al ricorso della procura contro le attenuanti generiche accolto dalla Cassazione, il carcere a vita è stato confermato nel processo bis soltanto per il minore dei due. Gli amici Francesco Belleggia e Mario Pincarelli, invece, hanno ricevuto una pena definitiva rispettivamente a 23 e 21 anni, per concorso in omicidio.

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Gabriele Bianchi in aula per la sentenza del processo di Appello bis sull’omicidio di Willy Monteiro

Le parole di Gabriele Bianchi

Come affermato più volte durante le dichiarazioni spontanee rilasciate in aula, Gabriele Bianchi si è sempre dichiarato innocente sostenendo di non aver mai colpito il 21enne: “Non ho mai colpito Willy, non l’ho toccato. Non posso confessare una cosa che non ho fatto, sono pronto a morire in carcere ma non dirò mai che l’ho colpito”.

Una versione che ribadisce nel libro scritto nei quasi cinque anni passati a Rebibbia, vittima, secondo le sue parole, dell’opinione pubblica: “Non sono un assassino senza cuore, un mostro senza anima che ha pestato a morte un ragazzo. Io non ho ucciso nessuno” si legge nella prefazione.

Il libro

“Negli ultimi quattro anni della mia vita, ho visto sgretolarsi le certezze che credevo incrollabili – racconta Gabriele Bianchi in un passaggio del libro – Affetti che pensavo eterni si sono dissolti nel vento, amori che reputavo indistruttibili si sono trasformati in ricordi sfocati. I miei progetti, le mie speranze, i miei sogni si sono frantumati come castelli di sabbia travolti dall’alta marea, lasciandomi con le mani vuote e il cuore colmo di rimpianti”.

Nel lanciare la sua verità sull’omicidio, il 30enne presenta il libro come “il racconto di un cammino difficile, di errori pagati a caro prezzo, di lezioni apprese nel modo più duro. Ma prego ogni giorno affinché possa concludersi con un finale diverso, con una rinascita, con la possibilità di dire: ‘E vissero per sempre felici e contenti’. Perché anche le storie più buie meritano una luce in fondo al tunnel”.

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