Garlasco, l'intercettazione di Marco Muschitta col padre dopo la deposizione misteriosa su Stefania Cappa
Delitto di Garlasco, l'intercettazione con protagonisti Marco Muschitta e il padre sulla deposizione ritrattata su Stefania Cappa
Continuano a essere avvolte nel mistero alcune vicende orbitanti attorno al delitto di Garlasco. Il programma Quarta Repubblica è tornato a puntare i riflettori sulla deposizione di Marco Muschitta, l’operaio che disse di aver visto Stefania Cappa la mattina dell’omicidio in bicicletta e con in mano un attrezzo da camino. Quella deposizione fu ritrattata dallo stesso Muschitta nel giro di poche ore. Un altro fatto strano avvenne subito dopo quell’episodio. Un’intercettazione svelò che il padre di Muschitta, al telefono, disse al figlio che aveva fatto bene a comportarsi in quel modo con il pm.
- Garlasco, Marco Muschitta e la deposizione ritrattata su Stefania Cappa
- L'intercettazione con il padre: "Lo hanno fatto per proteggerti"
- Il collega di Muschitta: "Mi disse che aveva avuto paura"
- La lettera di Muschitta a Stefania Cappa
Garlasco, Marco Muschitta e la deposizione ritrattata su Stefania Cappa
Muschitta è l’uomo che, su consiglio di un collega di lavoro, si era presentato dai pm di Pavia un mese e mezzo dopo il delitto, raccontando di aver visto la mattina del 13 agosto, ossia quella dell’omicidio di Chiara Poggi, una ragazza bionda in bici e in possesso di un attrezzo da camino. La giovane di cui parlò fu identificata in Stefania Cappa, cugina della vittima.
L’operaio venne ascoltato per tre ore e disse di aver visto la giovane bionda in bicicletta tra le 9.30 e le 10, sulla via che incrocia quella dove c’è casa Poggi. La deposizione venne sospesa per un’ora e dieci minuti.
Non si sa cosa abbia fatto Muschitta in quel lasso di tempo. Si sa invece che dopo ritrattò l’intera deposizione affermando “di essere uno stupido e di essersi inventato tutto”.
L’intercettazione con il padre: “Lo hanno fatto per proteggerti”
Muschitta fu messo urgentemente sotto intercettazione. Il giorno dopo la deposizione ritirata venne intercettata una telefonata avuta con il padre.
“No, non mi sono fatto dare una copia del verbale. C’era scritto che mi sono inventato cose e che mi scusavo con loro”, le parole dell’operaio in riferimento alla deposizione.
ANSA
“Tu comunque avevi ragione – il discorso del padre -, loro hanno fatto questo per proteggerti, lo sai. Sono sicuro. Magari altri testimoni convalidavano che quella persona non era lì ma da un’altra parte a quell’ora. E tu eri incastrato“.
E ancora: “Per proteggerti, loro ti hanno fatto fare quella roba lì. Per me hai fatto bene a fare quello che hai fatto. Non ti devi pentire. Tu hai detto quello che sapevi… Ma tu hai detto la verità?
“Certo, io ho detto quello che ho visto, se poi volete…”, la replica del figlio al genitore.
Il collega di Muschitta: “Mi disse che aveva avuto paura”
Due settimane dopo la clamorosa ritrattazione in procura, i carabinieri sentirono il collega di Muschitta, cioè colui che lo aveva invitato a riferire alla magistratura ciò che avrebbe visto la mattina del delitto.
“Mi ha detto – le dichiarazioni del collega – che la moglie gli ha riferito testualmente: ‘Fatti gli affari tuoi altrimenti ti preparo la valigia e ti caccio via’. Il giorno dopo mi ha detto cosa era successo e che aveva sottoscritto di aver detto il falso perché ‘aveva avuto paura'”.
La lettera di Muschitta a Stefania Cappa
Nel 2011 Muschitta ha scritto una lettera di scuse a Stefania Cappa e alla famiglia, parlando del “profondo disagio” che ancora provava per aver tirato in ballo la ragazza e la sua famiglia.
